Poeta (n. Alessandria - m. ivi 1619); autore di rime di vario genere (anche una riduzione in ottave della novella Gismonda del Boccaccio), tra cui migliaia di madrigali (pubblicati nel 1605, sotto il titolo Tela cangiante) ...
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Drammaturgo italiano (Castellammare di Stabia 1956 - Roma 1986). Formatosi alla scuola di R. De Simone, laureato in antropologia, è stato cultore delle tradizioni popolari campane e lucido esploratore della realtà presente. Anche attore e regista, fondatore della cooperativa Il carro, è stato il capofila del movimento della nuova drammaturgia posteduardiana, costituitosi a Napoli dopo il 1980. Ha creato ...
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Architetto italiano (Torino 1870 - ivi 1968). Si formò a Torino con C. Caselli (1849-1932), allievo e collaboratore di A. Antonelli; lavorò poi con R. D'Aronco a İstanbul (1893-96) e all'Esposizione di Torino (1901). Con Caselli partecipò al concorso (1896) per il Palazzo Comunale di Cagliari, la cui contestata paternità gli fu interamente restituita da un arbitrato di E. Basile (1902). Nel 1907 lavorò ...
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Ecclesiastico (Urbino 1682 - Roma 1751), nipote di Clemente XI e fratello di Alessandro. Nunzio straordinario a Vienna (1709) per difendere i diritti della S. Sede sul Ducato di Parma e Piacenza e ottenere la restituzione del territorio di Comacchio occupato dagli Austriaci l'anno precedente, a Dresda (1710), a Colonia (1711), al suo ritorno a Roma fu creato cardinale (1712). Segretario dei Memoriali ...
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Patriota (Roma 1827 - ivi 1909), fratello di Cesare. Volontario nella prima guerra d'indipendenza (1848), ferito alla difesa di Treviso, si batté l'anno dopo alla difesa di Roma, e riparò poi a Genova. Giunto (1853) clandestinamente a Roma per prepararvi un moto rivoluzionario e arrestato, fu condannato alla galera a vita (commutata poi in 20 anni di carcere). Liberato ed esiliato (1869), ritornò a ...
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Musicista (Roma 1537 circa - Loreto 1592). Maestro di cappella in S. Luigi dei Francesi e in S. Giovanni in Laterano, nel 1577 lasciò quest'ultimo posto per passare alla casa del card. Sirleto. Dal 1584 fu attivo presso la S. Casa di Loreto. Restano di lui madrigali a cinque o sei voci (pubbl. 1568) e pagine sacre e profane, in varie raccolte collettive dell'epoca e in manoscritti. Collaborò con Palestrina ...
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Astronomo (Modena 1844 - Roma 1919), prof. di fisica tecnica al politecnico di Napoli (1878) e di Palermo; fu astronomo all'osservatorio di Palermo e infine prof. di astronomia e direttore dell'osservatorio di Catania e dell'osservatorio etneo, che egli portò a rinomanza internazionale, specialmente nel campo della fisica solare. Fu collaboratore e, dopo P. Tacchini, direttore delle Memorie degli spettroscopisti ...
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Attore (Bologna 1888 - Pesaro 1967). Recitò nelle compagnie Andò e Ruggeri; fu poi primo attore nella Stabile del teatro Argentina (1909-10; 1911-13). Capocomico di numerose compagnie, fu grande interprete soprattutto del teatro classico e dannunziano. Memorabile, nel cinema, la sua interpretazione in La dolce vita (1960) di F. Fellini. È autore di numerosi lavori drammatici e di un volume di ricordi ...
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Ecclesiastico fiorentino (m. Roma 1601); visse a lungo in Francia, dove fu elemosiniere di Caterina de' Medici; ambasciatore di Carlo IX al papa e al re di Spagna, poi (1569) vescovo di Carcassona; rientrato in Italia, fu legato pontificio di Bologna e di Ancona e governatore di Roma. Nipote di Giovanni Della Casa, a lui si finge rivolto il discorso del celebre Galateo ...
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Letterato napoletano (Napoli 1686 - ivi 1753); nel 1740 si ritirò tra i padri dell'Oratorio. Lasciò 16 tragedie, dieci delle quali con il titolo di Tragedie cristiane (1729) in cui fuse elementi romanzeschi con storie e leggende religiose; i suoi modelli sono Corneille, Racine e anche Voltaire ...
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annibalico
annibàlico agg. (pl. m. -ci). – Di Annibale, il famoso generale cartaginese che lottò duramente con i Romani nella seconda guerra punica (219-201 a. C.): giuramento a., odio a., implacabile (con allusione al giuramento di eterno...
Hannibal ad portas
〈ànnibal ...〉 (o Hannibal ante portas; lat. «Annibale è alle porte [di Roma]»). – Frase che la tradizione attribuisce ai Romani quando, dopo la sconfitta di Canne (216 a. C.), si temeva che Annibale marciasse su Roma; divenuta...