Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] cancellare di colpo le varietà dialettali parlate. Solo creando condizioni culturali diverse e più progredite, riducendo l’analfabetismo e facendo circolare più largamente in tutti gli strati sociali la «culta parola», cioè la lingua letteraria ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] e prima metà del Trecento, è eccezionale per i tempi (Poggi Salani 1992: 406-411; Manni 2003: 25-31; ➔ analfabetismo e alfabetizzazione).
Le lettere dei mercanti documentano un uso vivace e già sicuro della prosa volgare non letteraria per tempi in ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] alleati contro i tedeschi
Ci sono però anche nomi non deverbali che esibiscono una reggenza:
(17) un muro contro l’analfabetismo
(18) un libro sulla storia di Roma
In questo caso, si ritiene che i nomi non deverbali possano avere una interpretazione ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] ortografia dell’italiano, stabilizzate e pronte per essere diffuse. Certo, fino agli anni Sessanta in Italia il tasso di analfabetismo si mantiene elevato e la dialettofonia resta dominante, ma i tempi erano finalmente maturi per una reale omogeneità ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] forse attorno al 5%, e da cercare prevalentemente fra coloro che sono privi di qualunque titolo di studio; ➔ analfabetismo e alfabetizzazione), soprattutto nelle generazioni più vecchie e in Italia meridionale, di persone che parlano solo dialetto.
L ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] nostre case strumenti di comunicazione sempre più evoluti. La loro diffusione, oltre a determinare nuove forme di analfabetismo tecnologico, sta avendo effetti linguistici rilevanti: primo fra tutti l’integrazione e l’ibridazione di modalità proprie ...
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Il rapporto tra cinema e lingua italiana è a doppio senso: la lingua scritta e parlata è stata variamente influenzata, nel lessico e nello stile, dal cinema, così come quest’ultimo, ovviamente, ha sempre [...] linguistica con le parlate degli immigrati asiatici, nordafricani e dall’Europa nordorientale e preoccupanti casi di analfabetismo di ritorno.
Raffaelli, Sergio (1992), La lingua filmata. Didascalie e dialoghi nel cinema italiano, Firenze, Le ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] , ma rigorosamente rispettato, usano abitualmente l'italiano nei rapporti esterni.
L' analfabetismo è pressoché sconosciuto nella Venezia Tridentina (poco più di 1,5% di analfabeti sopra i sei anni).
Popolazione sparsa e accentrata. Villaggi e centri ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] e quindi degli utenti attivi e passivi della lingua nazionale. Basti pensare che dal 1871 al 1911 la percentuale di analfabeti passa dal 75% al 40% della popolazione: sempre molti, ma in drastica diminuzione. Di qui l’importanza degli strumenti ...
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analfabetismo
s. m. [der. di analfabeta]. – Condizione di chi è analfabeta: non si vergogna di confessare apertamente il suo a.; a. di ritorno, quello di chi, avendo appreso a leggere e a scrivere, ha perso tale capacità per mancanza di esercizio...
analfabeta
analfabèta (ant. analfabèto) agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo analphabetus, gr. ἀναλϕάβητος, comp. di ἀν- priv. e ἀλϕάβητος «alfabeto»] (pl. m. -i). – Che non sa né leggere né scrivere: era figlia di un montanaro a.; confessò di...