BOCCACCIO, Giovanni
V. Branca
Nato probabilmente a Firenze nel 1313, morto a Certaldo nel 1375, B. è il fondatore della narrativa moderna, il maggior novelliere e romanziere europeo in prosa e in versi, [...] (che sempre più si approfondisce in lui) e dell'arte aristotelicamente considerata quale imitatio naturae. B. già nell'Amorosavisione aveva presentato l'"uman man" di Giotto di "tanto ingegno" da poter rappresentare pienamente qualsiasi cosa, perché ...
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PETRARCA, Francesco
M. Ariani
Poeta e scrittore in volgare e in latino, nato ad Arezzo nel 1304, morto ad Arquà nel 1374.P. è, assieme a Giovanni Boccaccio, il massimo esponente del protoumanesimo tardomedievale: [...] La lode di Giotto è un tópos nella letteratura trecentesca (v. Dante, Purg. XI, vv. 94-96; Boccaccio, Decameron, VI, 5; Amorosavisione, IV, 16-18; Genealogia deorum, XIV, 6; Sacchetti, Trecentonovelle, LXIII, LXXV, CXXXVI), ma qui P. è di fronte al ...
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GIARDINO
M. Bernardini
Il g., una volta abbandonato, soggetto alle incursioni degli estranei e del tempo, si cancella facilmente; anche le strutture più consistenti che lo caratterizzano (fontane, bacini, [...] liberi e mansueti (Cronica, 241). Le molte descrizioni di g. nelle opere di Boccaccio, dal Filocolo all'Amorosavisione, al Decameron stesso, ribadiscono come la dimensione architettonica ed estetica del g. fosse ormai passata nel Tardo Medioevo ...
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Amore
A. Simon
Una delle primigenie, non generate potenze, secondo la Teogonia esiodea, divinità onnipresente e onnipotente dalle molteplici genealogie (figlio di Afrodite e di Ares, di Afrodite e di [...] cura di G. Contini, Milano-Napoli 1960.
Le Roman de la Rose, a cura di S. Battaglia, Napoli 1947.
G. Boccaccio, AmorosaVisione, a cura di V. Branca, Firenze 1944.
id., Genealogia Deorum Gentilium, a cura di V. Romano, Bari 1951.
Letteratura critica ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] che, abbandonate a un certo punto della sua vita le rime d’amore, si dedicò a quelle morali. Guittone e i guittoniani amano, più alla decorazione barocca.
A Venezia, Giorgione inaugura una visione volta a integrare paesaggio e figura in una fusione ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] crisi di forme tradizionali. Da un lato nel Libro de buen amor e nel Rimado il mester de clerecía si presenta già disgregato, ’apprezzamento morale, che tempera, senza intaccarla, la visione pessimistica del mondo, e in ultima analisi restituisce ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale [...] l’uso della lingua catalana. Accanto alla lirica d’intonazione amorosa, si sviluppò la poesia narrativa, in due forme principali disincantata della società catalana del dopoguerra. Una visione pessimistica dell’esistenza e della realtà politica ...
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FILIPEPI, Alessandro (Sandro Botticelli)
Ronald W. Lightbown
Nato a Firenze nel 1444 (0 1445), era il più giovane dei figli di Mariano di Vanni, conciatore, e di sua moglie Smeralda, che avevano preso [...] a buon fine condotta; dove sono alcune olive e palme lavorate con sommo amore" (Vasari, p. 310). La pala per l'altare maggiore di S non fossero riconosciute, diffondendo della sua arte una visione distorta non ancora del tutto dissipata. Più idoneo, ...
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BARTOLINI, Luigi
Arnaldo Bocelli
Giuseppe Marchiori
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Nacque a Cupramontana (Ancona) l'8 febbr. 1892 da Giuseppe e da Vittoria Bonci, che vi conducevano una fattoria. Terminate le scuole medie, venne [...] per i diseredati, gli esiegi, gli zingari; il suo amore agli animali, specchio della vita istintiva; la sua tenerezza Basento, Milano 1960) quando i suoi motivi mettono capo a visioni o ricordi di paesaggio, specie di quella terra marchigiana alla ...
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ANGIOLIERI, Cecco
Mario Marti
Nacque a Siena intorno al 1260.
Suo padre, Angioliero degli Angiolieri, era tra le persone più segnalate per ricchezza e nobiltà: banchiere di papa Gregorio IX, fu dei [...] , di "topoi" giustificati da una particolare visione della vita antiplatonica, che si traduce nei patria, i suoi tempi, la sua poesia, Siena 1929; M. Marcazzan, La poesia d'amore di C. A., in Didimo chierico e altri saggi, Milano 1930, pp. 123-194; ...
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visione
viṡióne s. f. [dal lat. visio -onis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Il processo di percezione degli stimoli luminosi, la funzione e la capacità di vedere: v. vicina, lontana, chiara, distinta; v. diretta, indiretta;...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...