Frate minore, rimatore (seconda metà sec. 13º), autore di due poemetti in quartine di alessandrini monorimi, De Ierusalem celesti e De Babilonia civitate infernali, descrizioni del paradiso e dell'inferno, [...] non prive di energico realismo popolaresco, nei quali in passato si vide, a torto, una fonte di Dante. G. trae ispirazione in parte dall'Apocalisse e in parte dalla letteratura francescana del suo tempo; ...
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(gr. ᾿Ηχώ) Ninfa oreade della mitologia greca, personificazione del fenomeno fisico dell’eco. Secondo alcuni mitografi alessandrini e Ovidio, E., che con le sue chiacchiere tratteneva Giunone impedendole [...] di scoprire gli amori furtivi di Giove, fu per punizione della dea resa incapace di parlare per prima e obbligata a ripetere gli ultimi suoni della voce che intendeva. Poi E. si consumò di amore non corrisposto ...
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Poeta (n. Milano 1240 circa - m. tra il 1313 e il 1315), scrisse molti poemetti in versi alessandrini, per lo più in quartine monorime; alcuni sono in forma di contrasto (fra Satana e la Madonna, fra la [...] Rosa e la Viola, tra la Morte e l'Uomo, ecc.); degli altri ricordiamo la leggenda di Frate Ave Maria, la Vita di s. Alessio, quello sul modo di comportarsi a tavola (De quinquaginta curialitatibus ad mensam) ...
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Il complesso dei fatti leggendari che ruotano intorno all’Iliade e all’Odissea. Con termine risalente agli Alessandrini, si dà il nome di poemi ciclici a una serie di epopee, perdute, che comprendeva [...] tutta la leggenda eroica considerata come unità, tranne le parti cantate da Omero. Esistono scarsi frammenti di Ciprie, Etiopide, Iliuperside (Distruzione di Ilio), Piccola Iliade, Nostoi (Ritorni), Telegonia. ...
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Rimatore (m. 1380 circa) nativo di una Casola (forse nel Reggiano), autore di un lungo, faticoso poema in alessandrini franco-italiani (pubblicato nel 1941) sulle gesta di Attila in Italia. ...
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Rimatore cremonese (n. seconda metà sec. 12º - m. dopo il 1238), notaio, autore di una raccolta di proverbî in 606 alessandrini rimati a coppie (Splanamento de li proverbii de Salamone) e di un'arguta [...] Frotula noiae moralis, che inizia in Italia il genere delle noie, a imitazione del provenzale enueg ...
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Epigrammista greco vissuto in Roma al tempo di Augusto, cliente di Lucio Calpurnio Pisone (console nel 15 a. C.). Fu improvvisatore, derise la raffinatezza tecnica degli Alessandrini. I suoi epigrammi [...] dell'Antologia Palatina (compresi nella Corona di Filippo di Tessalonica) seguono l'indirizzo di Leonida di Taranto e d'Antipatro di Sidone, poeta dal quale non riesce sempre facile distinguerlo ...
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Nome usato per la prima volta da Cicerone (con l’altro equivalente di poetae novi) per indicare polemicamente i poeti della sua età che, imitando gli alessandrini, si atteggiavano a innovatori. Essi predilessero [...] argomenti mitologici (carmina docta) o leggere fantasie (nugae), sempre ricercando eleganza di espressione e raffinatezza di forme metriche. Considerati i creatori della lirica romana, furono: Valerio ...
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Poeta greco (4º sec. a. C.), di cui restano pochissimi frammenti in coliambi. Imitò Archiloco e Ipponatte, ma col gusto raffinato che sarà proprio, in seguito, degli alessandrini. Scrisse un grande poema, [...] Efeside, in almeno 7 libri; trattò il mito di Glauco in tetrametri trocaici ...
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Flautista greca, amata dal poeta Mimnermo, che intitolò al suo nome una raccolta di elegie o un poema elegiaco, di cui restano pochi frammenti e che servì di modello ai poeti alessandrini (per la Lide [...] di Antimaco, la Leonzio di Ermesianatte, la Bittide di Filita) ...
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alessandrinismo1
alessandrinismo1 s. m. [der. di alessandrino1]. – Maniera d’arte elaborata, dotta, raffinata, simile a quella che si considera caratteristica dell’arte figurativa, della filologia e della letteratura greca nel periodo detto...