Istorie fiorentine
Carlo Varotti
Ante res perditas
Le Istorie fiorentine, concepite e scritte nella prima metà degli anni Venti del Cinquecento, sono l’ultima grande opera, in ordine di tempo, di Machiavelli. [...] il 15° secolo. Il libro IV, in gran parte dedicato all’ascesa al potere di Cosimo, si chiude con il suo rientro trionfale in città, , nella parte conclusiva di quello stesso libro, Niccolò da Uzza-no – il saggio leader oligarchico la cui morte segnerà ...
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poco
Antonietta Bufano
È vocabolo di largo uso, sia come aggettivo che come avverbio; le uniche forme alterate sono po[chett]uzza, di Rime dubbie VI 8, e pocolino (avverbio), di Rime CXIV 7. Va subito [...] sempre personuzza [v. 1] ", Contini). La rima in -uzza e simili è una costante della poesia variamente realistico-giocosa.
1. è volto (II XIV 13); così III V 14 una rota e poco più (come al § 16), e 18 (due volte); IV XXIV 5 diece anni, o poco più o ...
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vestire [partic. pass., in rima, anche vestuto, probabile sicilianismo]
Luigi Blasucci
Verbo adoperato con discreta frequenza e ricorrente in tutte le opere di D.; lo s'incontra anche nel Fiore e nel [...] si veste; Rime dubbie VI 5 quando tu ti vestisti d'una uzza (un caso di riflessivo improprio, in Pg VII 35 quei che le piume (ossia, " che ti fornì le ali per levarti fino al cielo "); o a un vetro che avvolge un oggetto colorato, lasciandolo ...
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Sennuccio, la tua poca personuzza
Eugenio Ragni
L'attribuzione a D. di questo sonetto (Rime dubbie VI; schema abba abba; aba aba, rime in -uzza e -uzzo) si basa sostanzialmente sulla rubrica (" S[one]tto [...] il Pézard non conosce o non ha tenuto in considerazione la proposta del Mazzoni).
Al v. 5 il Contini suggerisce l'integrazione decisamente accettabile di uzza in " uzz[uzz]a ", che ristabilisce l'endecasillabo e meglio viene ad accordarsi con ...
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fiso
Freya Anceschi **
S'incontra sedici volte, sempre in poesia e, a eccezione di If IV 5 e Pd XXIII 9, XXIX 9, sempre in rima. Ha di solito valore avverbiale, di " fissamente ", " intensamente "; [...] un participio senza suffisso di ‛ fisare ', voce però datata al XVI secolo, da ‛ fissare ' per incrocio con ‛ un componimento di tono burlesco. Le rime o desinenze in -uzzo, -uzza e simili sono frequenti nelle poesie e anche nelle prose ‛ comiche ...
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fedele [plur. anche fedei]
Come aggettivo: " che osserva la fede data ", ma con diverse sfumature di significato, tra le quali primeggiano quelle religiose. Ha valore di " credente " nel Dio cristiano, [...] CCXXXI 7; v. la voce seguente) che è connesso al concetto medievale di una sudditanza vincolata da solenne giuramento.
Tale in Rime dubbie VI 13 (dove le rime sono tutte in -uzzo, -uzza): si ch'io non ti vo' più per fedeluzzo, nella risposta di Amore ...
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scusa (escusa; iscusa)
Lucia Onder
Vocabolo presente 2 volte nella Vita Nuova, 12 nel Convivio, 2 nel Purgatorio; 1 volta nelle Rime dubbie nell'alterato diminutivo scusuzza. In senso proprio il termine [...] mio segnore (" Il motivo della scusa è comune nella lirica antica fino al Petrarca: ed è, come nota lo Scherillo, ‛ un riflesso dell'escondig nel Convivio.
L'alterato diminutivo scusuzza (la rima -uzza si alterna con la rima -uzzo in tutto il ...
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Z O ZZ?
Anche se la z è di norma pronunciata doppia quando si trova in posizione intervocalica (è questa la pronuncia corretta nel modello toscano e dunque italiano), la grafia oscilla a seconda dei [...] è doppia:
– nei gruppi -ezza, -ozza, -ozzo, -uzza, -uzzo, -izzare, -izzazione, -izzatore
bellezza, tinozza, predicozzo, tropicalizzazione, moralizzatore.
Usi
In alcune parole di origine straniera, al posto di z si può trovare il gruppo ts
mosca ...
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copia
Lucia Onder
Nel significato di " abbondanza ", " quantità ", il termine è seguito dall'indicazione della cosa, in Rime C 17 Levasi de la rena d'Etïopia / lo vento peregrin che l'aere turba /... [...] valore di " moltitudine ", " ammassamento ", di stipa che compare al v. 82.
Il diminutivo copiuzza appare in Rime dubbie VI 9 io (tutti i versi di questo componimento terminano con la rima -uzza e -uzzo): l'espressione " fare o dare altrui copia ...
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ambiare
" Camminare al passo dell'ambio ", detto del cavallo (cfr. Chiaro Davanzati S'io mi parto da voi 31 " queto mai ambieria / caval c'ha bene impreso di trotare "; e in Iacopone Che farai, fra Iacovone? [...] S'incontra in Rime dubbie VI 8 e che n'andavi in sul tuo ronzinuzzo, / spesso ambiando con la poc[hett]uzza, dove sembra che il termine si riferisca, con coloritura fortemente caricaturale, piuttosto alle movenze della ‛ personuzza ' (sostantivo da ...
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uzzolo
ùżżolo s. m. [forse affine a uzza «aria pungente»], fam. tosc. – Voglia acuta e improvvisa, capriccio: gli è venuto l’u. di partire; avere l’u.; far venire l’u.; mettere uno nell’u. di una cosa, di fare una cosa, fargliene venire voglia;...