CAMPORESE (Camporesi), Violante
Raoul Meloncelli
Nacque a Roma il 23 dic. 1785 da Giulio, noto architetto, e da Maddalena Belli. Avviata dal padre agli studi musicali, rivelò un singolare talento artistico [...] eccezionalmente estesa (oltre due ottave) e dalla fluente agilità, che uno stile purissimo, sorretto da un vigoroso accento drammatico, contribuiva a mettere in rilievo, univa alla bellezza del timbro vocale una sorprendente padronanza tecnica e una ...
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BALBI, Giovanni (Iohannes Balbus, de Balbis, de Ianua)
Alessandro Pratesi
Genovese di nascita, rivestì nella città natale l'abito domenicano. Secondo una tradizione non controllabile, la famiglia sarebbe [...] , portandolo a compimento il 7 marzo 1286. È diviso in cinque parti: la prima tratta dell'ortografia, la seconda dell'accento, la terza dell'etimologia e della sintassi, la quarta delle figure retoriche, la quinta - stando al titolo - della prosodia ...
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CHECCHI, Andrea
Sisto Sallusti
Nacque a Firenze il 21 ott. 1916 da Amedeo e da Davidica Carolina Beduschi. Dopo aver studiato pittura all'Accademia di belle arti della città natale, frequentò gli ambienti [...] dell'anno.
Attore dalla maschera incisiva, dal profilo asciutto, riuscì espressivo grazie alla sua voce profonda (venata di accento toscano) e al fisico snello, che si armonizzavano in una recitazione e in una gestualità sobrie, a volte disadorne ...
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BARBI, Alice
Ada Zapperi
Nata a Modena il 10 giugno 1862, fu indirizzata dal padre, Enrico, buon maestro di violino, allo studio della musica, e debuttò all'età di sette anni come violinista.
Con il [...] ultimo dei quali la B. si esibì anche come violinista, dimostrando "stile perfetto, interpretazione castigata e soavità d'accento" (come scrisse un critico del tempo): il giudizio complessivo finì tuttavia col porre in maggior rilievo le virtù canore ...
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BELLIAZZI, Raffaele
Oreste Ferrari
Nacque a Napoli il 9 dic. 1835. Si dedicò, da giovane, al mestiere paterno, la modellazione di elementi decorativi architettonici, ma da questa attività puramente [...] acquistata dal re d'Italia; del 1873 è l'Orfanella, che fu presentata a Vienna e in cui si ravvisò un accento veristico perfino eccessivo. Nel 1877 furono esposti all'Esposizione d'arte di Napoli il Pastorello dormiente, poi acquistato dallo Stato, e ...
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DE GASPERI (Degasperi), Alcide
Piero Craveri
Nacque il 3 apr. 1881 a Pieve Tesino (Trento) da Amedeo e Maria Morandini. Di famiglia povera, profondamente cattolica, fu primo di quattro figli, ebbe due [...] " era certo diversa da quella del "partito fra i cattolici" che era stata di Sturzo. Già così essa spostava l'accento dal "partito" all' "unità dei cattolici", il cui elemento disciplinare era posto dall'esterno, era "disciplina cattolica". C'era in ...
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CIVITALI, Vincenzo
Stella Rudolph
Figlio primogenito dello scultore ed architetto Nicolao di Matteo e di Lucina del Sinibaldi, nacque a Lucca ove fu battezzato il 17 idic. 1523. Il Trenta (1822) ci [...] il coevo rifacimento della facciata posteriore della villa Buonvisi, oggi Giustiniani, a Forci, dove lo schema di loggia riappare con accento più rustico ed esteso a tutta la larghezza.
Nel 1567 il C. fu eletto soprintendente della Fabbrica di S ...
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ASSERETO (Axeretto, Axereto, Axareto), Gioacchino
Gian Vittorio Castelnovi
Nato a Genova nel 1600, a dodici anni entrò nella bottega del pittore Luciano Borzone, che lasciò più tardi per quella di Andrea [...] che a quello aggraziato e devoto baroccesco donde era partito. L'interesse per Cerano, Procaccini, Morazzone ebbe particolare accento nella formazione dell'A., compresa tra l'alunnato presso il Borzone reduce da un proficuo soggiorno milanese e le ...
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FORABOSCO (Ferrabosco, Ferabosco), Girolamo
Bernard Aikema
Figlio di Zorzi e di Marina Frizzieri, nacque a Venezia nel 1605 e qui fu battezzato il 24 novembre (Moretti, 1986). Visse e operò quasi ininterrottamente [...] della ritrattistica alla moda del Tinelli risulta a dir vero scarsa. A ragione la moderna ricerca pone invece l'accento sulla sua fondamentale affinità col Padovanino, al cui linguaggio formale neo-tizianesco il F. rimarrà sempre fedele. Il Malvasia ...
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DORE, Giampietro
Vittorio De Marco
Nacque a Orune (Nuoro) il 4 maggio 1899. La famiglia si trasferì a Roma alla fine del 1913, quando il padre, Francesco, cattolico democratico, venne eletto deputato [...] preparata in collaborazione con Ludovico Montini, sul tema della formazione spirituale del giovane universitario: egli metteva l'accento sulla necessità per i giovani cattolici di affrontare senza paure e con passione i problemi della cultura moderna ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...