Vanno bene entrambe le costruzioni. Secondo quanto detta la tradizione grammaticale, il pronome atono, quello cioè su cui non cade l'accento tonico (lo, in questo caso), si è sempre messo in fondo, attaccato [...] alla forma dell'infinito verbale (in posi ...
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L’arcano si scioglie in questo modo: nelle convenzioni grafiche attualmente in vigore, l’accento tonico va sempre segnato su tutte le parole di due o più sillabe accentate sull’ultima: viceré, ventitré, [...] lunedì, Oltrepò, ecc. Tutto ciò anche quando l ...
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Certo che la risposta è sì (con l’accento grafico sulla i, mi raccomando). Quel che colpisce, nella frase che ci è stata proposta, è la dislocazione iniziale di ancora: una collocazione inusuale, o magari [...] usuale, ma soltanto in certe parlate locali ...
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I verbi uscenti all’infinito in -iare con la i non accentata (atona) nelle forme con l’accento sulla radice – come nel caso di copio – perdono tale i davanti a un’altra i. Pertanto avremo il passaggio [...] da copii a copi e da copiino a copino. Nella sua ...
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Due osservazioni preliminari. Ancora, se vogliamo accentarlo per distinguerlo dall’arnese marinaresco chiamato àncora, porta sulla sillaba centrale l’accento grafico acuto e non quello grave, perché deve [...] indicare (una volta che decidiamo di usarlo, ...
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Quando va usato l’accento grafico? D’obbligo va messo sui monosillabi che potrebbero essere confusi con omografi, cioè parole scritte allo stesso modo, come per esempio là avverbio e la articolo, e sui [...] monosillabi che senza l’accento grafico potrebbe ...
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Benché in molte zone d’Italia fuor di Toscana nella parola ricovero si pronunci aperta la o della sillaba tonica (forse per influsso di parole usatissime come povero), nella fonetica tosco-italiana (quella che detta legge da secoli nella stragrande ...
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Nel Vocabolario on line della Treccani compare quanto segue: «istallare, istallatóre, istallazióne. – Varianti meno com.[uni] di installare, installatore, installazione». Che cosa significa? Significa che il primo trittico rappresenta forme secondar ...
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Nel caso di istigare (dal latino instigare) la tradizione poetica dal Cinquecento all'Ottocento ha dettato l'accentazione sulla seconda i, nelle forme accentate sulla radice, per cui abbiamo istìgo, istìghi, [...] istìga, istìgano, in conformità con quant ...
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Non ci sono differenze sostanziali, dal punto di vista sia della comprensione che dell’effetto di realtà. Nel caso di stampa di prova, si mette l’accento, in testa di sintagma, sul fatto che l’elemento [...] primario di attenzione è stampa, dunque sul fat ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...
Linguistica
L’a. è il rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola (a. di parola), della stessa frase (a. di frase o sintattico) o dello...
L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche o sintattico-prosodiche (funzione...