Scrittore tedesco (Brunswick 1873 - Monaco 1913), precettore ad Amburgo e in Polonia. Dopo un viaggio in Italia si stabilì a Monaco. Spirito incline alla malinconia, mal disposto verso il mondo contemporaneo [...] più direttamente nella satira dell'attivismo a ogni costo in Pitt und Fox (1908); affrontò infine nel suo capolavoro, Enzio (1910), il tema dell'artista che soccombe sotto il peso della propria elevatezza spirituale, che è anche narcisismo e abulia. ...
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Scrittore italiano (Polizzi Generosa, Palermo, 1882 - Fiesole 1952); prof. di letteratura tedesca nelle univ. di Torino (1909-10) e di Roma (1910-17), poi nell'Accademia scientifico-letteraria di Milano [...] passando alla narrativa, nel romanzo Rubè (1921) aveva rappresentato lo stato d'animo dell'eroe dannunziano che converte in abulia l'originaria brama di potenza. Ad esso, che ebbe poi un certo influsso sulla narrativa "neorealista", seguirono altri ...
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LUCIOLI OTTIERI DELLA CIAJA, Ottiero (Ottiero Ottieri)
Patrizia Bartoli Amici
Nacque a Roma il 29 marzo 1924, figlio unico di Alberto e Ida Paci, da una famiglia di nobile origine che dopo la fine della [...] di comprendere la realtà, e quindi di prendere posizione dinanzi agli eventi, non si riscatta nell'azione ma porta Lorenzo all'abulia e infine a un vero e proprio stato depressivo. Il L. esordì dunque cimentandosi in un ritratto psicologico, con ...
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abulia
abulìa s. f. [dal gr. ἀβουλία, comp. di ἀ- priv. e tema di βούλομαι «volere»]. – Mancanza o insufficienza di volontà nel prendere una decisione o eseguire un’azione, che si manifesta in alcune sindromi nevrotiche e in alcune psicosi....
abulico
abùlico agg. e s. m. (f. -a) [der. di abulia] (pl. m. -ci). – Che o chi presenta abulia; per estens. (spec. in giudizî di biasimo), indolente, irresoluto: è un individuo abulico. ◆ Avv. abulicaménte, con abulia, indolentemente: passare...