Somma di denaro che si trae dalla vendita, o rivendita, di un prodotto, da una prestazione e simili.
Più tecnicamente, ogni acquisizione di ricchezza numeraria ottenuta dallo scambio di beni o servizi e considerata come reintegrazione, totale o parziale, dei costi sostenuti per la loro produzione (r. lordo) o il valore della ricchezza acquisita depurato di tutte le spese sostenute e di tutti gli abbuoni o riduzioni concesse alla controparte (r. netto). Si parla di r. pluriennale quando, pur riflettendo scambi da eseguire in più periodi amministrativi della vita di un’azienda, viene conseguito anticipatamente.
In economia si distingue il r. totale (prodotto dal prezzo unitario moltiplicato per la quantità venduta) dal r. medio (risultante dalla divisione del precedente per il numero delle unità vendute) e dal r. marginale (incremento positivo o negativo del r. totale in funzione di un aumento infinitesimo della quantità venduta). Dalla differenza tra r. totale e costo totale dipende il beneficio del produttore, che è massimo quando il r. marginale è uguale al costo marginale.
Nella terminologia bancaria: netto r., il valore di una cambiale scontata o incassata per conto altrui, o quello risultante dalla negoziazione di titoli e di cambi depurato delle competenze e spese bancarie; conto di netto r., documento che il commissionario rimette al committente per renderlo edotto dei r. delle vendite eseguite per suo ordine e conto, delle spese inerenti sostenute e dei compensi a lui spettanti.