RESORCINA
. È uno dei tre difenoli isomeri C6H4(OH)2 (gli altri due sono la pirocatechina e l'idrochinone) e precisamente quello con i due ossidrili fenolici in posizione meta (1.3 diossibenzene). La resorcina deve il suo nome alla somiglianza con l'orcina e al fatto che fu ottenuta per la prima volta (Hlasiwetz e Barth, 1864), fondendo alcune resine con alcali. Si ottiene ora fondendo con alcali gli acidi metabenzendisolfonico o metafenolsolfonico. Si può ottenere analogamente da altri metaderivati benzenici e anche da biderivati delle serie orto e para, come pure da derivati monosostituiti.
Cristallizza in tavole o in prismi incolori, p. f. 111°,6, p. e. 276°,5, di sapore dolciastro-acre, solubili in acqua, alcool, etere; poco solubili in cloroformio, solfuro di carbonio. Sublima. Per azione dell'aria, della luce, diviene rossastra. Agisce da riducente, specialmente in soluzione alcalina. Con cloruro ferrico si colora in violetto scuro. Con acqua di bromo dà tribromoresorcina; con acido nitrico, trinitroresorcina o acido stifnico, materia colorante gialla, che riscaldata esplode.
La resorcina serve per la preparazione di materie coloranti (fluoresceina, lacmoide, resirufina, resazurina, azoderivati).
Farmacologia. - Meno tossica e irritante del fenolo, la resorcina spiega le tipiche proprietà antisettiche e antipiretiche dei fenoli. L'azione antitermica, più manifesta che negli altri fenoli, è tuttavia fugace e depressiva e ha ristretto l'uso della resorcina agli scopi antisettici. La capacità antisettica è comparabile a quella del fenolo. In soluzione 0,50-5% si adopera con buoni risultati per irrigazioni, lavaggi, medicature di mucose e ferite infette e se ne apprezza anche l'azione antisettica per via interna a dosi di gr. 0,50-1,10 nelle fermentazioni gastro-intestinali. A dosi elevate (gr. 6-10) produce sudori e convulsioni di origine centrale, specie nei bambini. Nel sangue provoca formazione di metaemoglobina ed ematina. Nell'organismo la resorcina si combina con l'acido glicuronico e soprattutto con il radicale solforico, proveniente dalla scomposizione delle sostanze proteiche alimentari, e compare nelle urine come etere coniugato. Dopo emessi, questi composti si scindono e si ossidano rapidamente conferendo alle urine colore bruno. La resorcina in soluzione concentrata coagula l'albumina e, avida di ossigeno, agisce come riducente. Applicata sulla cute, la rammollisce e favorisce il distacco delle squame epidermoidali. Per quest'azione cheratolitica si adopera largamente nelle malattie della pelle: acne, psoriasi, erpeti, eczemi, forfora, ecc.