HAITI, Repubblica di (XVIII, p. 319 e App. I, p. 705)
Popolazione. - Da una stima del gennaio 1941 risulta di 3 milioni e 500 mila ab., in gran parte (90%) negri; per il resto mulatti.
Condizioni economiche. - I valori dei prodotti più importanti sono inalterati. Si nota tuttavia un notevole sviluppo di piantagioni di banana (da 160 mila q. annui nel periodo 1934-38, a circa 400 mila q. in media dopo il 1940), ed un aumento della coltura cotonifera che nel periodo 1935-45 ha investito in media 115-120 mila ha., con una produzione da 330 a 350 mila q. annui, di cui 310 esportati nel periodo 1935-40 e 4/10 in quello 1941-45.
Commercio. - Dopo un periodo di equivalenza tra esportazioni ed importazioni, negli ultimi cinque anni hanno notevolmente predominato le esportazioni. Per il periodo 1942-46 la media annua fu di 75,6 milioni di gourdes, contro 59,6 d'importazioni.
Comunicazioni. - Le ferrovie hanno uno sviluppo di 266 km., più altri 160 km. di uso industriale. Port-au-Prince è congiunta, mediante linee aeree, a Cuba, la Giamaica e Porto Rico.
Finanze. - Si riportano qui di seguito le cifre dei bilanci dal 1938-39 al 1947-48 (esercizî dal 1° ottobre al 30 settembre):
È stato liquidato il debito pubblico, sia interno che esxero e si sono costituite notevoli riserve di valuta. Le disponibilità ufficiali di oro e dollari ammontavano al 30 giugno 1937 a 60 milioni di gourdes e quelle private erano valutate a 30 milioni. Il gourde ha mantenuto il suo valore di 20 centesimi di dollaro. A fine febbraio 1948 la circolazione ammontava a 29,4 milioni di gourdes (dicembre 1939: 8 milioni).
Storia (XVIII, p. 315 e App. I, p. 705). - Il presidente Stenio Vincent mandò avanti il programma di lavori pubblici, diretti ad ottenere un aumento e una maggior varietà della produzione agricola, nonché a migliorare quella delle banane e del caffè: il crollo dei prezzi mondiali, infatti, colpì gravemente i produttori, e anche l'accordo del novembre 1940 permetteva di esportare negli Stati Uniti solo 275.000 sacchi di caffè sui 400.000 del raccolto 1940-41. Intanto la camera propose la rielezione del Vincent, superando il divieto costituzionale mediante un plebiscito; ma di fronte alle proteste popolari, rinunciò al progetto e così il 15 maggio 1941 entrò in carica il nuovo presidente, Elie Lescot. La situazione economica si era mantenuta grave e fu necessario l'aiuto degli Stati Uniti. Nel dicembre, Haiti dichiarò guerra alle potenze del Tripartito; quindi si preparò a prestare la propria cooperazione agli Stati Uniti, i quali finanziarono piantagioni di sisal e di cryptostegia per la produzione della gomma. A questa si rinunciò tuttavia nel 1944 per dare impulso alla produzione di derrate alimentari per alleviare le condizioni della popolazione. Nell'aprile 1944 fu modificata la costituzione, dando libertà di disporre delle proprie entrate alle donne, che concorressero al mantenimento della famiglia e rendendo loro accessibili le cariche amministrative; si rinviarono le elezioni a un anno dopo la fine della guerra, autorizzando il presidente a colmare i vuoti; e si prorogò la presidenza del Lescot fino al 1951. Nel gennaio 1946 i tumulti e l'intervento dell'esercito obbligarono il Lescot a fuggire negli Stati Uniti. Il governo provvisorio tenne le elezioni, da cui uscì trionfatore (56 seggi su 58) il partito "democratico": il 16 agosto l'assemblea nominò il nuovo presidente, Estimé Dumarsais, già ministro dell'Educazione del Vincent. La nuova costituzione pone gravi restrizioni al capitale straniero, concede ai lavoratori il diritto di organizzarsi ma, a quanto si arguisce, rafforza la supremazia dell'elemento mulatto della classe finora dirigente. Un piano di lotta contro l'analfabetismo è stato approvato dal consiglio dell'UNESCO a Parigi (aprile 1947).