REOSTATI
. In fisica e in elettrotecnica si dicono reostati i gruppi di resistenze elettriche variabili, tarate o no, che s'inseriscono nei circuiti a scopo di regolare corrente. Più strettamente la denominazione si applica al caso di resistenze non di precisione e non tarate; raramente alle serie e cassette di resistenze di precisione di valore accuratamente conosciuto, adibite per scopo di misura.
Nel significato primo e più generale si hanno i reostati di regolaggio propriamente detti e quelli adoperati per assorbire potenza. I più grandi sono quelli che si adoperano per graduare e variare circuiti d'illuminazione, per regolare l'eccitazione delle dinamo, per caricare accumulatori, per l'avviamento di motori, per la manovra di vetture elettriche e di treni; per costituire carichi artificiali su cui riversare la potenza di un generatore, ecc.: questi sono generalmente costruiti con filo di ferro, di argentana, di nichelio-cromo o di altre leghe di nichelio, con le singole resistenze avvolte a spirale, e con manovelle e bottoni di contatto che permettono di regolare generalmente con discontinuità, includendo un numero variabile di sezioni. Ogni reostato ha una certa "portata": questa è limitata: a) dall'intensità massima di corrente a cui può essere assoggettato il filo, e oltrepassata la quale il riscaldamento diviene eccessivo; b) dalla resistenza elettrica di tutto il filo, la quale moltiplicata per l'intensità limite di corrente dà la caduta massima di voltaggio; il prodotto dell'intensità massima per la caduta massima (il numero di watt) che il reostato può assorbire e dissipare in calore, e le dimensioni che il reostato raggiunge sono in ragione di tale potenza limite.
Reostati di potenze modeste e dimensioni modeste sono quelli che si adoperano tanto nei circuiti minori degl'impianti industriali, là dove occorre un regolaggio fine, quanto nei laboratorî per regolare la corrente nei circuiti su cui si fanno esperienze e misure. Quasi in ogni dispositivo di misura, oltre le resistenze tarate di valore conosciuto, intervengono reostati a resistenza variabile usati per semplice scopo di variare le intensità di corrente. Oggi questi reostati di laboratorio vengono costruiti quasi sempre per mezzo di filo di costantana (lega di rame, nichelio e manganese, analoga alla manganina, ma meno costosa) avvolto su cilindri di porcellana o su cilindri di metallo fasciati di isolante; e i più robusti e grossolani hanno nucleo d'ardesia: sull'avvolgimento scorre un cursore che fa contatto, e l'avvolgimento essendo fitto, il regolaggio riesce quasi continuo: l'intensità limite e la portata si determinano in modo che non si oltrepassi a pieno carico la temperatura di 150° o 200°.
Questi apparecchi vengono costruiti oggi da molte case specialiste, con variati accorgimenti e modalità di esecuzione. Commercialmente si fanno tipi fino a circa questi dati estremi: per 0,1 amp. circa, con resistenza fino a 5000, 10.000 e 20.000 ohm; per 20-50 amp. con resistenza dell'ordine di grandezza di 1 ohm; e tutti i valori intermedî.
Più raramente si usano reostati in cui l'avvolgimento, invece che su un cilindro diritto è fatto su un nucleo annulare; il che consente di guadagnare spazio, ma rende più difficile la costruzione e la riparazione.
In luogo di questi reostati quasi continui, si adoperano talvolta reostati del tutto continui. Tali sono: quelli a liquido, con elettrodi a immersione variabile; quelli a carbone fatti di piastre di carbone sovrapposte, tali che, variando la pressione a cui è sottoposta la colonna delle piastre, varia notevolmente la resistenza di contatto fra una piastra e l'altra.
Reostati per piccolissime potenze sono quelli che si adoperano in apparecchi di radio, e simili, e in quelle parti di circuiti di laboratorio in cui si devono regolare correnti piccolissime: e sono generalmente costruiti come i reostati di potenza media, con avvolgimento di costantana o di manganina su piccoli nuclei generalmente pieni, più spesso anulari che diritti. Vi sono, per uso intermedio fra quello di regolaggio e quello di misura, per potenze medie, reostati discontinui fatti di serie di resistenze tarate, non di alta precisione, ma capaci di sopportare correnti più intense di queile che potrebbero circolare in resistenze di precisione. Questi apparati vengono a costituire un intermedio fra i reostati e le cassette di resistenze di precisione.