rendiconto
Nel linguaggio amministrativo, presentazione di risultati ottenuti in merito ad alcune o a tutte le operazioni di gestione svolte da un’azienda entro uno spazio di tempo determinato, ovvero il documento contabile in cui tali risultati sono rappresentati.
Con riguardo all’oggetto, si possono distinguere vari tipi di rendiconto utilizzati sia in riferimento alle aziende di erogazione sia alle imprese.
Il primo tipo di r. è proprio delle imprese, siano esse pubbliche o private, cioè il r. di gestione, che illustra i risultati di determinati affari o speculazioni o opere compiute. Il secondo, il r. patrimoniale, che illustra i risultati ottenuti durante l’esercizio in riferimento al patrimonio, è proprio sia delle imprese sia delle aziende di erogazione. Questi due tipi di r., nelle imprese, sono sinomimi, rispettivamente, di conto e di bilancio. Il r. finanziario, che dimostra i risultati finanziari di fronte alle autorizzazioni concesse con il bilancio di previsione, è il terzo tipo e, insieme al r. patrimoniale, è particolarmente usato nelle aziende di erogazione. Infine, si ha il r. economico, che illustra nei suoi elementi costitutivi la formazione del risultato economico della gestione di un’azienda privata o pubblica.
Nelle società di persone, è il documento contabile, redatto alla chiusura di ogni esercizio sociale dai soci amministratori. L’art. 2261 c.c. prevede per i soci non amministratori il diritto a ottenere il r., tuttavia manca una regolamentazione (colmata dalla giurisprudenza) relativamente ai criteri da seguire per la redazione, valutazione e approvazione dello stesso. Il r. deve rappresentare esattamente la situazione patrimoniale della società (secondo i criteri dell’art. 2426 c.c.).
Nello Stato italiano si dà questo nome all’insieme dei conti consuntivi, r. finanziario, e dei conti patrimoniali, r. patrimoniale (➔ Rendiconto generale dello Stato).
È detto anche prospetto delle fonti e degli impieghi. Evidenzia i flussi finanziari relativi a entrate o fonti di risorse finanziarie e uscite o impieghi di risorse finanziarie relative a un esercizio (➔). Riclassifica gli scostamenti avvenuti nei valori finali degli elementi che appaiono in stato patrimoniale rispetto ai valori iniziali, allo scopo di analizzare, con riferimento al periodo amministrativo considerato, le variazioni intervenute nelle risorse finanziarie derivanti dalla gestione reddituale, costituita da operazioni che concorrono alla formazione del reddito d’esercizio, dalle operazioni di investimento e disinvestimento di immobilizzazioni (➔ immobilizzazione), dalle operazioni di finanziamento, ovvero accensioni o rimborsi di prestiti (➔ rimborso), aumenti e rimborsi di capitale sociale (➔) e pagamento di dividendi (➔ dividendo) ai soci.
Documento, detto anche bilancio ambientale, che viene redatto volontariamente dalle imprese per descrivere le principali relazioni tra impresa e ambiente. Il r. ambientale tipicamente si compone di due parti: una relazione discorsiva che descrive le politiche ambientali e il sistema di gestione ambientale in uso nell’impresa e un vero e proprio bilancio che fornisce informazioni di natura quantitativa su eventuali spese e/o investimenti ambientali sostenuti, flussi fisici in entrata e uscita dai processi produttivi (consumi di materie ed energia, sostanze inquinanti emesse, rifiuti prodotti e/o riciclati, ecc.). Dato il carattere di volontarietà del r. ambientale, molte imprese ricorrono alla certificazione esterna, rilasciata da organismi previsti dal regolamento europeo 1836/1993, che rappresenta uno strumento per rafforzare credibilità, trasparenza e comparabilità delle informazioni riportate.