REICHENAU (A. T., 20-21)
Isoletta (superficie 4,3 kmq.) del Lago di Costanza nell'Unter See, chiamata Sintlazau anticamente e poi Au (Owe), e, in latino, Augia maior (o dives); conta poco più di 2000 ab., in maggioranza cattolici, distribuiti nei tre centri di Oberzell, Mittelzell e Unterzell. L'isola è unita alla terraferma da una diga lunga circa 1 km. Il nome di Reichenau appare nel 1270. Deve la sua celebrità a un'abbazia benedettina fondatavi, nel 724, da S. Pirmino col consenso di Carlo Martello, e che insieme con Fulda e San Gallo fu tra i centri principali di cultura all'epoca carolingia. Fin dagl'inizî l'istituzione prosperò; nel 799 Egino vescovo di Verona vi costruì nelle vicinanze una chiesa in onore di S. Pietro, e l'abate Attone nell'816 un nuovo chiostro. Carlomagno, Ludovico il Pio, Carlo il Grosso (che vi fu poi sepolto) e altri re e principi fecero larghi donativi all'abbazia, che divenne ben presto ricchissima; fu anche insignita di parecchi privilegi. La sua biblioteca era fra le più fornite dell'alto Medioevo, e a Reichenau appartennero l'abate Walafrido Strabone, Ermanno Contratto (vedi ermanno di reichenau) e altri grandi rappresentanti della cultura di quel tempo. L'abbazia di Einsiedeln (v.) fu una propaggine di Reichenau. Durante la lotta delle investiture l'abbazia, già molto decaduta, soffrì gravi danni; incendiata nel sec. XIII, e poi restaurata, decadde anche più profondamente sotto gli abati Eberardo e Manegoldo di Brandis nella seconda metà del sec. XIV, e in tali condizioni restò fino a dopo il concilio di Costanza. L'abate Federico II di Wartenburg (1427-1453) la richiamò a nuova vita; sotto l'abate Martino di Weissenburg (1491-1508) fu scritta da Gallo Ohem (Oheim) una cronaca dell'abbazia. L'abate G. Fischer (1516-1519), derogando all'antica consuetudine di ammettere fra i monaci soltanto nobili, vi ammise anche plebei, ottenendo grande affluenza. Nel 1540 l'abbazia fu incorporata al vescovato di Costanza, il cui titolare divenne insieme abate commendatario di Reichenau, e il monastero diventò semplice priorato con 12 monaci; per quanti sforzi costoro facessero in seguito per riacquistare la loro autonomia non vi riuscirono, e nel 1757 anche il priorato fu soppresso. Nel 1802 l'abbazia insieme col vescovato di Costanza furono secolarizzati, e i loro beni passarono al Baden. Nel 1924 fu celebrato il XII centenario della fondazione dell'abbazia.
Degli edifici, già appartenenti al monastero benedettino e disseminati in tutta l'isola, rimangono ancora le tre chiese. Il duomo di S. Maria e di S. Marco a Mittelzell è un'ampia costruzione basilicale romanica (circa 980-1050), rimaneggiata nel sec. XII e ampliata nel 1447 con l'aggiunta a levante d'un coro, di tardo stile gotico. Nella collegiata dei Santi Pietro e Paolo a Niederzell (circa 1100) si trova una serie d'importanti affreschi romanici: nell'abside principale Cristo in trono con i santi Pietro e Paolo e due cherubini, inoltre apostoli e profeti disposti in due file; opere ben conservate del sec. XII. Nella cappella di S. Egino scene della passione del tardo sec. XII. La collegiata di S. Giorgio a Oberzell, basilicale, con colonne, doppio coro e cripta, sembra essere stata costruita nel sec. IX e ampliata circa il 1000. È importante per gli affreschi, in gran parte ben conservati, nella navata centrale, di stile solenne ed espressivo (circa 1100), con storie del Vangelo. L'affresco del Giudizio Universale sull'abside occidentale, forse la rappresentazione più antica che rimanga oltr'alpe di questo soggetto, appartiene al principio del sec. XI; la Crocefissione, nella nicchia sottostante, al sec. XII.
Bibl.: K. Brandi, Quellen und Forschungen zur Geschichte der Abtei R., voll. 2, Heidelberg 1890-93; K. Beyerle, Die Kultur der Abtei R., voll. 2, Monaco 1925; la bibliografia più antica in U. Chevalier, Répertoire des sources historiques du M.-Â., Topo-bibliogr., II, Montbéliard 1903, coll. 2517-18. Per l'arte, C. Gröber, Reichenauer Kunst, 2ª ed., Karlsruhe 1924; F. Bär e F. X. Kraus, Die Wandgemälde in der St. Georgskirche zu Oberzell auf der R., Friburgo 1884; F. X. Kraus, Die Kunstdenkmäler des Kreises Konstanz, Friburgo 1887; K. Künstle, Die Kunst des Klosters R. im 9. u. 10. Jh., Friburgo 1906; id., 1200 Jahre Kloster R., Friburgo 1924.