Lambruschini, Raffaello
Pedagogista e politico (Genova 1788-San Cerbone, Figline Valdarno, 1873). Sacerdote, quando lo zio Giovanni Battista, vescovo di Orvieto, fu deportato in Francia da Napoleone, L. resse segretamente la diocesi (1810-12), fino a quando fu scoperto e deportato in Corsica. Tornato dall’esilio, rinunciò alla carriera ecclesiastica non condividendo le direttive politiche del papato. Il tema delle campagne e della riforma morale dei contadini occupò una parte rilevante della sua meditazione. Insieme a C. Ridolfi e L. de’ Ricci fondò il Giornale agrario toscano; partecipò alla fondazione delle prime casse di risparmio, alla campagna contro il gioco del lotto e per la diffusione del mutuo insegnamento e degli asili infantili. Elaborò originali metodi educativi, che sperimentò nell’istituto aperto nella casa di San Cerbone (1830-47). Chiuso l’istituto, si recò a Firenze dove, insieme con B. Ricasoli e V. Salvagnoli, diresse la gazzetta liberale La Patria. Dopo i moti del 1848, svolse attività politica e fu eletto al Parlamento toscano come deputato di Figline. Dopo la nascita dello Stato italiano fu nominato senatore da Cavour.