radiotelegrafia
radiotelegrafìa [Comp. di radio- nel signif. c e telegrafia] [ELT] Sistema di radiocomunicazione per trasmettere segnali telegrafici, generalm. effettuata manipolando una radioonda portante, cioè interrompendola in modo che l'emissione sia costituita da pacchetti d'onda, grosso modo rettangolari, susseguentisi con lunghezza e distan-za reciproca in accordo con il codice telegrafico adottato, che ancora oggi è il codice Morse, a "punti" e a "linee"; nella ricezione, i segnali rivelati dall'apposito stadio del radioricevitore sono convertiti in segnali fonici, ricorrendo a vari artifici, per l'interpretazione a orecchio, oppure registrati da un normale ricevitore Morse. È anche possibile che i segnali telegrafici siano costituiti da treni di segnali a frequenza sonora, e allora sono direttamente udibili dopo la rivelazione. La r. è ancora di larghissimo uso nelle telecomunicazioni commerc., spec. con e tra navi, in quanto è semplice e i suoi segnali sono assai più percepibili in cattive condizioni di quanto lo siano quelli fonici.