QURNA (v. vol. VI, p. 594)
Parte settentrionale della necropoli tebana, che si estende da et-Tarif a Ν fino al tempio funerario di Amenophis I e di Aḥmose-Nefretere a S. Quest'ultimo, chiamato in antico egiziano Men-set («stabile di luogo»), è situato al limite delle terre coltivate. Gli scarsi testi testimoniano un tempio períptero con cappella per la barca sacra, probabilmente simile alla prima fase del tempio della regina Ḥatshepsut a Medīnet Habu. In età ramesside Men-set subisce successive trasformazioni e aggiunte architettoniche, oggi non ancora ben chiarite dalla ricerca archeologica.
Il tempio funerario di Seti I rappresenta il monumento più importante dell'area e anche uno dei meglio conservati di Tebe O. Ha la forma classica del monumento funerario reale di età ramesside e conferma l'inizio della nuova epoca che intende recuperare le antiche tradizioni, precedenti l'eresia amarniana, per fonderle con una nuova religiosità, più intimistica e profondamente legata a divinità ctonie, quali Osiride e Ptaḥ-Sokar. Seti I non riuscì a portare a termine il progetto, che venne ultimato, dopo la sua morte, dal figlio Ramesse II. Il tempio ha lo stesso nome della grande sala ipostila di Karnak, anch'essa iniziata da Seti I e terminata dal suo successore. Ciò sottintende il loro stretto rapporto culturale, in relazione alla processione annuale della barca del dio Amnione durante la «Bella Festa della Valle». Il tempio di Seti a Q. svolgeva probabilmente la funzione di stazione finale della processione, finché i templi di Deir el-Baḥrī non furono restaurati e riattivati a tale scopo da Ramesse II. Il tempio è circondato da un alto muro in mattoni, unico esempio in cui si ritrovano torrioni a intervalli regolari che sottolineano l'immagine di una fortezza degli dei. La parte anteriore è costituita da due cortili, preceduti ciascuno da un imponente pilone in mattoni sul lato E. I rilievi sui due piloni celebrano la potenza del re, che affronta e vince i nemici, simbolo della vittoria sul caos; i portali presentano scene rituali e l'ammissione del re tra gli dei.
Nella parte interna del primo pilone sono stati rinvenuti gli zoccoli (con i nomi di città e popoli vinti) di due grandi sfingi reali che sorvegliavano in origine il primo cortile. Sul lato Ν della prima corte si trovavano due sfingi in calcare affrontate, oggi gravemente danneggiate, poste ai lati di un'entrata laterale che conduce al portale settentrionale del tèmenos. Tale passaggio, pavimentato probabilmente in mattoni, era affiancato da officine per la lavorazione dell'alabastro e per la fusione del rame.
Sulla parete S si affaccia il più antico esempio di «palazzo templare» conosciuto, costruito in mattoni crudi e con la facciata in calcare. Esso comprende la sala delle udienze con quattro colonne e il podio dove si trovava il trono, una sala ipostila a cinque navate e la «finestra delle apparizioni», che dà direttamente sul cortile, attraverso la quale il re «appare» e può essere contemplato.
La parte interna del tempio mostra la tipica struttura tripartita. Gli ambienti a Ν sono dedicati al culto del dio Amon-Ra, con un ampio cortile con altare al centro e nicchie alle pareti per le statue reali. Quelli a S costituiscono il complesso funerario di Seti I, che ingloba anche un piccolo tempio dedicato al padre Ramesse I, completato soltanto da Ramesse II. La parte centrale, la più ampia, costituisce il santuario del dio Ammone nonché il punto di sosta della sua barca divina durante le feste. Qui si trova una sala ipostila con sei colonne, decorata alle pareti con scene relative alla celebrazione della Festa della Valle e rituali di consacrazione delle offerte. La sala è affiancata su ogni lato da tre cappelle, decorate con scene di purificazione del re da parte degli dei. In particolare, sul muro di fondo della cappella mediana settentrionale sono rappresentate scene che manifestano l'identificazione di Seti I con il dio Ammone. La sala ipostila è separata dalla parte più interna del tempio da alcuni gradini. Si oltrepassano poi un corridoio trasversale e cinque cappelle, per arrivare nella cappella centrale del tempio, il luogo di sosta vero e proprio della barca di Ammone. Le pareti Ν e S della cappella propongono la stessa decorazione: a destra il re, che indossa una veste finemente pieghettata, tipica della XIX dinastia, e con la corona azzurra e l'ureo sulla fronte, è raffigurato nell'atto di incensare le offerte poste sulla tavola d'offerta; sulla sinistra la barca di Ammone, con la caratteristica prua a testa di ariete, è finemente resa in tutti i particolari. Tale decorazione parietale è uno splendido esempio dell'eleganza che caratterizza tutti i monumenti di Seti I. L'accuratezza dell'esecuzione ben si riflette nella resa delle trasparenze della veste del sovrano, di cui si intravedono le gambe tornite e forti, e nella cura estrema anche dei più piccoli particolari della barca sacra.
Solo alcuni dei rilievi parietali del tempio furono ultimati sotto il regno di Seti, la maggior parte si rifanno al regno del suo successore. Le figure dei rilievi di Ramesse II sono ben riconoscibili, perché realizzate con la tecnica del falso bassorilievo che consentiva una maggiore velocità nell'esecuzione, a discapito però della grazia e dell'eleganza.
Dalla cappella del dio Ammone si passa in un ambiente sorretto da quattro pilastri, affiancato da due cappelle a Ν e a S. Sulla parete della cappella a NO è raffigurato il mito di Osiride. Il tempio è chiuso a O da una falsa porta.
L'area settentrionale del complesso funerario di Seti I era occupata da magazzini, costruiti in mattoni, oggi però scomparsi perché demoliti o coperti da abitazioni di epoche successive. Nell'area meridionale è stato rinvenuto il lago sacro, con una piccola isola al centro, forse un Osirèion.
In età tolemaica il tempio di Seti I era ancora in funzione come stazione di sosta durante la processione della Festa della Valle.
Singolare il ritrovamento avvenuto nel 1972 nel primo cortile del tempio, di una testa reale femminile in calcare. Riutilizzata nella pavimentazione del cortile di una casa di età romana, la testa appartiene probabilmente a una statua assisa (di c.a 40 cm di altezza) della sposa reale Teie. Il personaggio porta la c.d. parrucca hathorica, un'alta parrucca tripartita con ureo sulla fronte; l'espressione grave del volto si rifà al Medio Regno, ma l'ovale del viso con la fronte alta e l'acconciatura sono tipici del regno di Seti I.
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(a. amenta)