PUTREFAZIONE
. Il processo di putrefazione interessa grandemente la medicina legale la quale si fonda specialmente sulla cronologia delle alterazioni che si verificano nei cadaveri per stabilire, non solo la data della morte, ma anche, indirettamente, le cause e le circostanze in cui la morte stessa si è verificata.
La putrefazione dei cadaveri, come per ogni altra materia organica, è dovuta all'azione di microrganismi saprogeni taluni dei quali sono aerobî altri anaerobî. In un primo tempo la diffusione di questi microbî si verifica dalla preesistente flora batterica dell'intestino; indi si ha aggressione dall'ambiente esterno. La successione dei fenomeni putrefattivi si suole suddividere in varî stadî. In un primo periodo, detto delle macchie, compaiono, per solito, macchie verdastre all'addome, macchie che sono dovute a modificazioni cromatiche della sostanza colorante del sangue per azione dei gas attraverso alle pareti intestinali. Indi le macchie si generalizzano. In un secondo periodo, detto gassoso, il cadavere si gonfia e si fa livido, bluastro o nerastro per la diffusione dei gas putridi che si svolgono nel corpo e per l'infiltrazione sottocutanea (enfisema), talché il cadavere si deforma, assume aspetto negroide per estroflessione delle labbra e turgore delle palpebre; diventa irriconoscibile. In un terzo periodo, spesso anche per il concorso delle larve d'insetti, le cavità viscerali si aprono e le parti molli cadono in preda di un disfacimento colliquativo sinché si fa capo alla scheletrizzazione. La durata maggiore o minore di questi periodi dipende da varie circostanze: ossia da condizioni intrinseche quali età, costituzione, causa della morte, ecc.; ovvero estrinseche, quali temperatura, grado d'umidità, aerazione dell'ambiente, ecc. Si comprende quindi come, in generale, la putrefazione all'aperto si svolga più rapidamente che sotto terra; più lentamente ancora sott'acqua.