psicodiagnostica
Branca della psicologia che si occupa della diagnosi psicologica, intesa, nella sua più ampia accezione, come un processo di relazione interpersonale che mira al riconoscimento delle caratteristiche fondamentali della mente nella prospettiva della sua evoluzione. Sul piano operativo essa prevede vari momenti, articolati in una sequenza fondamentale costituita dalla formulazione di una domanda da parte di un paziente, dalla raccolta e organizzazione d’informazione guidata da un esperto e dalla decisione finale presa da entrambi; assume pertanto, in senso più ristretto, le caratteristiche di un processo decisionale. Il rapporto tra paziente ed esperto è il contesto in cui avviene la suddetta raccolta d’informazioni riguardanti il paziente (l’anamnesi) ed è, allo stesso tempo, fonte di informazioni privilegiate relative alle esperienze emotive dei due partecipanti. In secondo luogo, la p. si avvale di test (➔) o reattivi mentali intesi come strumenti di misura di tratti particolari della mente. I più usati sono quelli che raccolgono informazioni sull’intelligenza o, più in generale, sull’assetto del versante cognitivo di una persona, congiunti a quelli che raccolgono informazioni sulla personalità. Infine, in p. lo psicologo deve adottare un modello teorico della mente umana che sia ampio ed eclettico, e che contenga informazioni sullo sviluppo della mente, sulle dinamiche consce e inconsce e sugli stadi di elaborazione delle informazioni nella normalità e nella patologia. Tale modello, specialmente nel rapporto normale-patologico, serve a giustificare la ricerca delle ragioni della condotta e consente di comprenderle nelle loro reciproche relazioni (per es., la psicosi può essere compresa solo se la si pone in rapporto alla nevrosi, il normale solo in relazione al patologico, ecc.). Perciò una diagnosi psicologica non si esaurisce nella descrizione di un comportamento o addirittura nella sua semplice denominazione nosografica, ma esprime un giudizio causale sul comportamento stesso, proponendo, ove se ne riconosca l’utilità, una linea terapeutica. Inoltre, nella sua formulazione clinica, psicometrica e metapsicologica, essa si esprime in termini flessibili, in modo da poter risultare adeguata alle caratteristiche evolutive precipue della mente umana.