PRIMOLANO (A. T., 24-25-26)
Frazione di Cismon del Grappa (prov. di Vicenza) a 217 m. s. m. sulla sinistra del Brenta, all'inizio del Canal di Brenta e a due km. dal vecchio confine verso la Valsugana. Conta 757 ab. (1931). Sulla ferrovia Trento-Bassano, dista 28 km. da Bassano e 83 km. da Vicenza. Da Primolano si parte verso E. la carrozzabile detta La Scala, che conduce ad Arsié, Fonzaso, Feltre (21,7 km.).
Appartenne ai Veneziani sino al 1796, quindi, all'Austria; dal 1805 al 1814, fece parte del Regno Italico, ritornando, poi, nuovamente sotto il dominio austriaco; nel 1866 entrò a far parte del regno d'Italia: il confine stabilito fra l'Italia e l'Austria attraversava la Val Brenta, poco a monte di Primolano; sulla strada di fondo valle il confine era segnato da un leone di S. Marco del 1776.
Fortificazioni di Primolano. - Al tempo degli Ezzefini, P. ebbe un buon castello, costruito sulla parete orientale del Canal di Brenta; le fortificazioni furono alternativamente occupate da Francesi ed Austriaci durante la campagna di Bonaparte del 1796. Compresa nei confini d'Italia, fu subito riconosciuta l'importanza della sua posizione per lo sbarramento del Canal di Brenta e per la difesa delle strade che, a sud di Primolano, si dipartono dalla Bassano-Trento e la collegano, da una parte, con Feltre e, dall'altra, con l'Altipiano dei Sette Comuni: vennero perciò costruite quattro opere fortificate sulla strada di Feltre (La Scala), tra le località di Fastro e S. Vito, e al Col del Gallo, nonché una fitta rete stradale per permettere il rapido accesso delle artiglierie su posizioni particolarmente scelte.
Le opere fortificate di Primolano facevano parte dello sbarramento Brenta-Cismon che, all'inizio della guerra, fu compreso nel settore della Iª armata. L'avanzata italiana in Val Sugana allontanò, nei primi anni di guerra, la fronte di combattimento da quelle posizioni, che furono contrastate al nemico durante la ritirata del novembre 1917: anche Primolano fu allora occupata dagli Austriaci che, peraltro, vennero fermati in fondo valle, poco distante (circa 2 km.) da Valstagna, e vi rimasero sino all'epoca dell'avanzata su Trento, conseguente alla battaglia di Vittorio Veneto.