PRECIPITINE
. Anticorpi (modificazioni delle globuline normali dei sieri) determinati negli organismi animali viventi dalla introduzione ripetuta di sostanze proteiche eterogenee disciolte.
Il legame fra l'anticorpo precipitina e la proteina antigene, quando avvenga in determinate condizioni, determina la formazione di un precipitato proteico fioccoso e granulare costituito tanto dall'antigene quanto dall'anticorpo. Al di fuori delle condizioni ottimali nelle quali avviene la precipitazione il legame fra antigene e anticorpo si verifica lo stesso, ma può non aver luogo una precipitazione visibile; dell'avvenuto legame ci si può assicurare facendo avvenire il contatto in presenza di complemento e osservando se questo viene adsorbito (adsorbimento e deviazione del complemento). Il complemento non è tuttavia necessario perché avvenga la precipitazione. Le condizioni ottimali per il verificarsi di questo fenomeno sono: a) rapporti ponderali fra antigene e anticorpo: il primo va diluito molto più che non l'anticorpo e deve mantenere con esso un certo rapporto (per es., 1:8); b) la temperatura; l'optimum è fra i 37° e i 38° C.
Essendo la reazione precipitante una reazione specifica, è utilizzata in pratica per l'identificazione delle specie da cui provengono certi materiali proteici (per es., in medicina legale per la identificazione di macchie sospette). Si usa anche in immunologia pratica per l'identificazione e la differenziazione di frazioni antigeniche di batterî e dei loro rispettivi anticorpi (v. anche immunità, in questa Appendice).