postsubprime
(post-subprime, post subprime), s. m. e agg. inv. Il periodo successivo a quello in cui si concedevano facilmente prestiti o mutui, generalmente a lungo termine, a clienti di dubbia solvibilità, con tassi di interesse molto elevati; relativo a tale periodo.
• È probabile che in questo clima postsubprime l’America finisca per farsi un esame di coscienza e ridimensionare gli squilibri socioeconomici esplosi nell’era Bush. Ma anche se molti sono convinti che il peggio della crisi finanziaria sia ormai passato, ci sono anche autorevoli voci controcorrente. (Arturo Zampaglione, Repubblica, 7 aprile 2008, Affari & Finanza, p. 10) • Nonostante le immense cifre sborsate dai vari governi per salvare le banche europee dallo choc del post subprime, ha affermato il direttore generale di Business Europe, Philippe De Buck, «i piani hanno finora avuto un effetto insoddisfacente». (M[arco] Zat[terin], Stampa, 23 gennaio 2009, p. 23, Economia) • Certo, ad eccezione di Google, le società considerate hanno vissuto lo scoppio della bolla dotcom. Inoltre, tutte sono salite sull’ottovolante di Borsa della crisi post-subprime. Come dire, cioè, che variando l’arco temporale considerato il consuntivo cambia, e di molto. (Vittorio Carlini, Sole 24 Ore, 6 maggio 2012, p. 14).
- Dall’ingl. post-subprime, composto dal prefisso post- e dall’agg. sub-prime ‘di qualità non elevata, di categoria inferiore alla prima’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 15 novembre 2007, p. 35 (Federico Fubini).