FIGARI, Pompeo
Nacque a Rapallo (ora prov. di Genova) verso la metà del sec. XVII da Lorenzo (fondatore di un canonicato nella chiesa parrocchiale di quella città) e da Maria Debernardi. Non si ha notizia degli studi seguiti né dell'anno in cui passò allo stato ecclesiastico. Visse per molti anni a Roma, almeno a partire dal 1690, quando (il 5 ottobre) prese parte alla fondazione dell'Arcadia insieme con G. M. Crescimbeni e G. V. Gravina. Scelto il nome di Montano Falanzio, nel 1707 divenne segretario di questa Accademia.
Fu legato da grande amicizia a Clemente XI (anch'egli dal 1695 pastore arcade), il quale gli conferì la badia di S. Pietro d'Accia e di S. Giustina in Corsica e in onore della cui elezione al soglio pontificio (23 nov. 1700) egli compose l'egloga "0 quanti passi intorno al fonte, al bagno", nella quale tesseva, in gara col pastore Eritro, le lodi del papa con "colta e gentile ... favella, nobile e disinvolto ... verseggiare" (Poesieinedite di P. F., in Giornale ligustico di scienze, lettere ed arti, V [1827], pp. 508-515). Al F. si deve anche la versione di un sonetto dallo spagnolo.
Stilisticamente legato al chiabrerismo ligure, il F. fu autore di numerosi componimenti poetici, e non solo in ambito arcadico. Compose gli epitalami Il giorno ritornato (Genova 1682), "Sazia omai de gli amplessi" (Nelle nozze ... Costanza Doria..., ibid. s.d.), le canzoni "Hai vinto, Amore, hai vinto" (Per le nozze ... Marc'Antonio Colonna..., Roma 1691) e La contesa di Roma e Venezia (ibid. 1689) in onore di Pietro Ottoboni, cardinale nepote di Alessandro VIII e fondatore a Roma, nei primi anni del Settecento, di un'accademia, della quale fu anch'egli socio. Sonetti encomiastici proemiali si trovano nella Raccolta di tutte le poesie liriche di Gabriello Chiabrera (Genova 1698), voluta dal cardinale G. B. Spinola e curata da Giuseppe Paolucci, e nella Vita di s. Pietro Ispano di Giuseppe Capogna (Roma 1710). Contiene versi del F. anche la raccolta Alcandro. ossia il ser. Bened. Viale doge ... di Genova (Genova 1719), nella quale si può leggere anche un sonetto giovanile di C. I. Frugoni.
La produzione legata all'Arcadia è compresa tra il 1699 ed il 1710 circa ed è prevalentemente contenuta nei volumi II e IX delle Rime degli arcadi (Roma 1716-1722).
Negli ultimi anni del XVII secolo il F. dovette probabilmente trasferirsi temporaneamente a Genova, come attesta la lettera al "cortese lettore" da lui premessa alla sua opera più nota, Il salmista penitente (Genova 1696).
Ai periodi trascorsi a Roma risale invece l'intensa attività di compositore di testi sacri per musica. È del 1689 La Fede consolata, opera musicata da F. Lanciani ed eseguita la notte di Natale nel palazzo apostolico. Seguirono i melodrammi Abram in Aegypto (Roma 1692) e Abigail (ibid. 1694).
Nei primi anni del sec. XVIII il F. compose e pubblicò inoltre l'oratorio La conversione della Maddalena (ibid. 1702), posto in musica da C. Vinchioni (che si difese, nella dedica, dall'accusa di aver scelto un soggetto troppo ardito), il dramma sacro Il giudicio di Salomone (ibid. 1703) e Il genere umano consolato (ibid. 1704), nel quale la Profezia predice allo sconsolato genere umano la salvifica venuta di Cristo.
Concluso l'intenso periodo romano, il F. si ritirò a Rapallo, dove, con l'aiuto del nipote Gian Maria, si dedicò alla revisione di una versione poetica dei Salmi penitenziali. Avrebbe voluto fare altrettanto con i 110 sonetti composti a commento dei 15 salmi graduali, quando, nel 1730, morì a causa di una delle sue frequenti crisi di apoplessia.
Lo stesso nipote curò, molti anni dopo, un volume in cui riunì le due opere, spinto dalle "cortesi violenze di molti Eruditi Letterati" (Sposizione poetica de' salmi penitenziali e graduali con alcune rime sacre e morali, Genova 1761).
Fonti e Bibl.: Le vite degli Arcadi illustri... pubblicate da G. M. Crescimbeni, Roma 1708-27, II, pp. 286-288; IV, p. 170; F.M. Mancurti, Vita di G. M. Crescimbeni, Roma 1729, p. 219; G. Cinelli Calvoli, Biblioteca volante ... ed. seconda, Venezia 1734, I, p. 318; I. Carini, L'Arcadia dal 1690 al 1890, Roma 1891, I, pp. 12, 15; C. Calcaterra, Storia della poesia frugoniana, Genova 1920, pp. 6, 11, 46, 50 n., 267 s., 361 n.; S. Michel-P. H. Michel, Répertoire des ouvrages imprimé en langue it. au XVIIe siècle conservés dans les bibl. de France, Paris 1970, III, p. 42; G. Mazzatinti, Inventari dei mss. delle Biblioteche d'Italia, LXII, pp. 112 s., 116 s., 122 LXIX, p. 128; C. Sartori, I libretti ital. a stampa delle origini…, Indici, I, p. 264.