In patologia, neoformazione di piccole dimensioni, sessile o peduncolata, sporgente su una superficie mucosa (del naso, dello stomaco ecc.) e costituita da connettivo ricoperto da tessuto epiteliale con le medesime caratteristiche delle regioni limitrofe. La loro origine è connessa a una proliferazione mucosa di varia natura (iperplastica, neoplastica ecc.).
La poliposi designa la presenza di numerosi p. che richiedono attenta sorveglianza clinica e spesso terapia chirurgica (polipectomia). Nella genetica dei tumori sono state individuate specifiche mutazioni a carico di geni delle cellule germinali in individui con 2 forme frequenti di cancro, colon e mammella (➔ BRCA). La poliposi adenomatosa familiare (FAP, familial adenomatous polyposis) è una forma ereditaria di tumore, caratterizzata dalla presenza nel colon di centinaia di proliferazioni localizzate di cellule epiteliali. È ereditata come autosomica dominante a penetranza pressoché completa, con incidenza 1/8000. Nei pazienti affetti, l’eccessiva proliferazione dei p. può determinare ostruzione intestinale e malassorbimento; inoltre, i p. originati da una cellula epiteliale ghiandolare (adenomi) possono evolvere in carcinoma in soggetti di 40-50 anni di età. Il fenotipo FAP può distinguersi per altre manifestazioni tipiche associate (ipertrofia congenita dell’epitelio pigmentato retinico, formazione di grandi tumori addominali ecc.). Nel 1987 è stata riportata la presenza di una delezione del braccio lungo del cromosoma 5 nel cariotipo di un paziente con FAP, successivamente identificata come la zona contenente il gene APC (adenomatous polyposis coli), identificato come gene oncosoppressore. La progressione di un adenoma verso il carcinoma è il risultato di ulteriori eventi di mutazione coinvolgenti altri geni candidati (protooncogene KRAS, geni oncosoppressori DCC TP53 ecc.). Si è osservato che quanto più un carcinoma colon-rettale è maligno, tanto maggiore è il numero di mutazioni che ha accumulato. Il gene APC codifica una proteina composta da 2843 aminoacidi coinvolta nell’adesione cellulare, nella progressione del ciclo cellulare, nelle funzioni del citoscheletro ecc. Benché non sia stata chiarita la relazione fra proteina APC e cancro colon-rettale, esistono prove che indicano un suo intervento sulla soppressione dell’oncogene MYC. La maggior parte delle mutazioni del gene APC comporta la codificazione di una proteina tronca non funzionale; ne consegue la maggiore quantità di proteina MYC prodotta con attivazione della trascrizione di geni coinvolti nel ciclo di divisione delle cellule del colon che proliferano formando gli adenomi.
In marina, gruppo di valvole posto sotto la camera di manovra dei sommergibili, per comandare l’afflusso di aria compressa alle casse di assetto.
Una delle due fasi principali del ciclo vitale dei Celenterati (l’altra è quella di medusa), che prevale negli Antozoi e negli Idrozoi. La riproduzione asessuale avviene per gemmazione. Il corpo è costituito da un tubo cilindrico, di solito fissato per la base (disco pedale); l’estremità orale superiore è circondata generalmente da tentacoli mobili e contrattili, le cui pareti sottili sono formate da 2 soli strati di cellule (ectoderma e endoderma o gastrodermide), separati da uno strato gelatinoso monocellulare, la mesoglea, che circondano una cavità gastrovascolare connessa coi canali dei tentacoli. I 3 strati sono costituiti da vari tipi di cellule, tra le quali le cnidocisti o nematocisti.
Polipaio La massa calcarea o cornea che costituisce lo scheletro delle colonie di molti Celenterati (corallo rosso o nero, madrepore ecc.), secreta dagli stessi individui che contiene; il termine è esteso anche alle colonie di Briozoi.