plutonio
Elemento metallico radioattivo di cui si conoscono gli isotopi con numeri di massa da 232 a 246; quelli con tempo di dimezzamento più lungo hanno numero di massa 242 e 244. Il p. forma composti con tutti gli elementi non metallici (eccetto i gas rari); con l’acido cloridrico esso forma un cloruro.
Osservazioni condotte sull’uomo hanno permesso di appurare che il p. non è assorbito dal tubo digerente, mentre la sua penetrazione per via respiratoria è seguita da localizzazione in vari organi (fegato, reni, milza, ecc.) e particolarmente nelle ossa, specie nella loro matrice organica: il p. assorbito si deposita soprattutto a livello del periostio, dell’endostio e della superficie delle trabecole ossee, danneggiando il midollo osseo e compromettendo l’emopoiesi. Ne possono derivare anemie gravi, leucopenia, sindromi emorragiche, e leucemiche. L’eliminazione del p. fissatosi nell’organismo avviene, attraverso il tubo gastroenterico, con estrema lentezza (nel corso di parecchi anni), ma può essere alquanto accelerata dalla somministrazione di particolari sostanze chelanti, tra cui l’acido etilendiamminotetracetico (EDTA).