Uno dei sette sapienti dell'antica Grecia vissuto, secondo la tradizione, tra il 640 e il 570 a. C. Aristocratico, lottò con i fratelli di Alceo contro il tiranno Melancro, e con Alceo stesso contro il tiranno Mirsilo, col quale però finì con l'accordarsi, attirandosi l'odio del poeta che nei suoi versi lo bollò come uomo di spregevoli natali e volgare traditore. Dopo che Alceo e i suoi compagni di parte furono esiliati, P. fu legalmente nominato esimneta (dittatore costituzionale). Dopo dieci anni si ritirò a vita privata, concedendo il rimpatrio agli esuli; pochissimo sappiamo del resto della sua legislazione: la sua legge più famosa era quella che considerava lo stato di ubriachezza come aggravante di un delitto. Erodoto lo considera contemporaneo di Pisistrato e narra come guidasse i Mitilenei contro gli Ateniesi che avevano occupato Sigeo: alcuni critici moderni, su questa base, collocano P. attorno alla metà del 6º sec. a. C.