pirometro
piròmetro [Comp. di piro- e -metro] [MTR] [TRM] Strumento per misurare alte temperature. Se ne hanno di molti tipi, tra i quali si ricordano i seguenti: (a) p. ad argilla: dispositivo per valutare, più che misurare, alte temperature (quindi piroscopio, più che p.), costituito da una serie di bastoncini o di coni (come i coni di Seger) di miscele vetrose e fatti in modo da rammollirsi a temperature crescenti, così da dedurre la temperatura dal differente grado di rammollimento, oppure, come nel p. di Wedgwood, deducendo la temperatura dalla contrazione subita da un blocchetto di argilla; tali dispositivi sono usabili nel campo di temperature comprese nell'intervallo 600÷2000 °C; (b) p. a mercurio: tipo particolare di termometro a mercurio per alte temperature: v. termometria: VI 201 b; (c) p. a radiazione globale, o totale: è basato sul fatto che (legge di Stefan) l'energia raggiante emessa da un corpo globalmente, cioè in tutto lo spettro elettromagnetico, è una funzione della temperatura; è costituito (v. fig.) da un piccolo sensore termico (bolometro a resistenza o a termopila) sul quale un obiettivo concentra la radiazione emessa dal corpo ad alta temperatura; le temperature misurabili vanno fino a circa 4000 °C; (d) p. bolometrico: lo stesso che p. a radiazione globale; (e) p. calorimetrico: è costituito da un blocchetto metallico e da un calorimetro; il blocchetto viene messo a contatto termico del corpo o del-l'ambiente in esame fino a che si porta alla sua stessa temperatura; quest'ultima è misurata dalla quantità di calore ceduta dal blocchetto, una volta che sia immesso nel calorimetro; (f) p. elettrico a resistenza: è costituito da un filo metallico o un termistore piuttosto sottile (in modo da avere una piccola capacità termica) e da un ohmmetro per misurarne la resistenza elettrica, che è funzione della temperatura dell'ambiente; tali p. sono strumenti semplici, pronti e accurati; la temperatura massima misurabile è limitata da quella di fusione dell'elemento sensibile e, usando un filo di materiale ad alto punto di fusione, come il tungsteno, si arriva sino a circa 3000 °C; (g) p. ottico a confronto: è basato sul confronto tra la radiazione emessa dal corpo in esame e quella di un corpo a temperatura regolabile nota, sino a che esse appaioni indistinguibili; uno strumento di questo genere è il p. a filamento evanescente, realizzato da F. Kurlbaum e L. Holborn nel 1922, e costituito da un piccolo telescopio, nel piano focale del-l'obiettivo del quale è una piccola lampada elettrica a incandescenza, con filamento piano, di tungsteno; puntato il telescopio sul corpo in esame, il filamento della lampadina appare sovrapposto al campo luminoso prodotto dal corpo, scuro oppure più chiaro a seconda che la sua temperatura sia minore o maggiore di quella del corpo; si regola l'intensità della corrente nella lampadina sinché il filamento non appare più distinguibile e allora l'intensità della corrente misura, secondo un fattore strumentale di conversione, la temperatura del corpo; il campo delle temperature misurabili va da circa 700 a circa 3000 °C; (h) p. termoelettrici: sono costituiti da una coppia termoelettrica e da un sensibile amperometro; consentono misurazioni rapide e abbastanza accurate in un ampio campo di temperature, limitato superiormente dal punto di fusione dei metalli costituenti la termocoppia (per es., con la coppia tungsteno-renio si arriva sino a circa 2800 °C).