ULLOA CALÀ, Pietro
Magistrato, uomo politico, poligrafo; nato a Napoli il 12 novembre 1802, morto ivi il 21 maggio 1879.
Dalla carriera militare, intrapresa per consiglio di G. Pepe e da cui si ritrasse dopo la disfatta di Rieti, passò a quella forense nello studio di Nicola Nicolini, dove però non rimase che poco tempo. Dotato di una fecondità prodigiosa, inondò di poesie, di articoli, di epigrammi tutti i giornali napoletani del tempo, compilando quasi da solo per circa tre anni La farfalla, un giornaletto letterario che ebbe vita dal 1829 al 1831; ma i migliori suoi scritti apparvero qualche anno dopo nella maggiore rivista napoletana dell'epoca, il Progresso. Nominato nel 1836 giudice del tribunale civile di Avellino, passò nel 1838 alla procura generale di Trapani e, dopo varie residenze, fu assunto alla Corte suprema di Napoli. Pubblicò in questi anni innumerevoli memorie letterarie, economiche e giuridiche (Dell'esposizione dei reati in Inghilterra ed in Francia, ecc., 1835; Delle vicissitudini e dei progressi del diritto penale in Italia, 1837; Di Nicola Nicolini, delle sue opere e dottrina in ragion penale, 1857, ecc.); e nel 1858 i Pensées et souvenirs sur la littérature contemporaine du royaume de Naples, opera, anche se superficiale e non molto acuta, ricca di notizie e ancora oggi di una relativa utilità. Nel 1860 seguì a Gaeta Francesco II, che lo nominò presidente del consiglio dei ministrì. Chiamato alla politica militante assai tardi, dopo una vita trascorsa nelle aule della giustizia e tra gli svaghi storici e letterarî, l'U. sostenne con molta dignità la sua nuova parte. Gli anni dell'esilio romano furono per lui pieni d'amarezza, egli, legittimista, ma di convinte idee costituzionali, si sentì infatti completamente a disagio in quel turbolento piccolo mondo reazionario che non gli risparmiava accuse, insinuazioni, calunnie. Pure, sorretto dal senso del dovere, rimase al suo posto cercando con numerose scritture (Delle presenti condizioni del Reame delle Due Sicilie, 1862; Lettres napolitaines, 1864; L'union et non pas l'unité d'Italie, 1867; L'abdication, le partage et la fédération de l'Italie, 1868; Les prévisions de Gaète, ecc., 1869) di sostenere i diritti del suo re. Ritornato a Napoli dopo il '70 riprese i suoi studî storici, pubblicando un volume di acerbe critiche al Colletta, e le biografie di B. Tanucci, di C. Filangieri, del gen. D'Ambrosio e, soprattutto, lavorando ad una voluminosa opera Sulle rivoluzioni del regno di Napoli, ancora oggi quasi completamente inedita, quantunque ricca di preziose notizie e non priva di acuti giudizî.
Bibl.: C. De Cesare, Della vita e delle opere di P. U., Bari 1855; G. Doria, introduzione a P. C. Ulloa, Un re in esilio, ivi 1928; M. Menghini, L'ultimo ministro di Francesco II, in Esercito e nazione, 1929. Cfr. inoltre P. C. Ulloa, Il regno di Franecsco I, Napoli 1934 (dove son pubblicati alcuni capitoli dell'opera inedita sopraccennata).