FARNESE, Pietro (o Pietro de' Ancarani)
Canonista, nato nel 1330, morto il 13 maggio 1416. Discendente da una linea collaterale della casa Farnese. Dopo essere stato scolaro di Baldo, andò a Bologna ove studiò ancora sotto Bartolomeo da Saliceto, e poi egli stesso insegnò insieme con questi, con Francesco Zabarella e Antonio da Butrio. Nel 1384 fu assunto come consultore della repubblica di Venezia, poi fu professore a Siena, quindi a Ferrara (secondo alcuni, prima anche a Padova), e ancora a Bologna. Nel 1409 prese parte, adoperandosi grandemente per la pace della chiesa, al concilio di Pisa, per incarico del quale scrisse una memoria contro il partito di Gregorio, e diversi pareri al collegio dei cardinali. Nello stesso concilio contrastò pure le obiezioni del re Roberto di Baviera. Partecipò agl'inizî del concilio di Costanza in qualità di advocatus concilii, ritornando quindi a Bologna, dove morì.
Godette di fama veramente europea per la straordinaria dottrina e l'acume pratico, e fu detto, con evidente allusione al suo nome, anchora iuris. Lasciò numerose opere: Commentaria in decretales; Lectura super sexto; Lectura super Clementinas; Repetitiones; Consilia; Responsa.
Ediz.: Un'edizione complessiva dei suoi commenti alle decretali fu fatta a Lione nel 1535 e a Bologna nel 1581. L'edizione completa dei consigli fu edita più volte: a Roma nel 1474, a Venezia nel 1480, 1513, 1568, 1573, 1585, a Pavia nel 1490, 1496, 1504, a Lione nel 1532 e 1549. Di lui sono ricordati anche lavori esegetici di diritto civile: Super ff. Digesto veteri lib. 24; super ff.novo libr., 12, ecc.
Bibl.: A. Possevini, Apparatus sacer, II, Colonia 1608; Marx, in H. J. Wetzer e B. Welte, Kirchenlexikon, 2ª ed., a cura di F. Kaulen, IX, Friburgo in B. 1895, sotto la voce Petrus de Ancharano; F. v. Schulte, Die Geschichte der Quellen und Literatur des canonischen Rechts, II, Stoccarda 1877, p. 277.