Chimico (Parigi 1718 - ivi 1784); prof. di chimica (1771) al Jardin du Roi, lavorò come consigliere nella fabbrica di porcellane di Sèvres, collaborando alla produzione della prima porcellana francese (1769). Ebbe in Francia un ruolo di primo piano nell'opera di sistematizzazione delle conoscenze chimiche nella seconda metà del 18º sec.: in partic. contribuì alla affermazione del concetto di affinità chimica e di quello di sostanza basandosi essenzialmente sulla descrizione delle proprietà fisiche e chimiche; sulla scorta di questi studî espose una classificazione sistematica dei sali. Espose le sue riflessioni e le sue osservazioni in testi che ebbero larga diffusione (Éléments de chymie théorique, 1749; Éléments de chymie pratique, 1751) e nel primo dizionario di chimica francese (Dictionnaire de chymie, 1766); fu sostenitore della teoria del flogisto, studiò i sali dell'arsenico, preparò il ferrocianuro, riuscì a ottenere la fusione del diamante con una tecnica che fu poi utilizzata da A.-L. Lavoisier per le sue ricerche sulla combustione. Rilevanti furono anche i suoi studî industriali sul vetro flint, sul trattamento chimico della gomma e sul processo di vinificazione.