Giove, pianeta
Il gigante dei pianeti
Giove è il pianeta più grande del Sistema solare e con il suo diametro di 142.984 km occuperebbe quasi la metà dello spazio che separa la Terra dalla Luna. È un gigante gassoso circondato da anelli, satelliti e da una famiglia di comete. Su Giove i venti soffiano alla velocità di centinaia di chilometri l'ora e la grande macchia rossa che si vede dalla Terra è una perturbazione atmosferica
Giove, il quinto pianeta in ordine di distanza dal Sole, è certamente il gigante del Sistema solare, talmente grande che potrebbe contenere la Terra al suo interno 1.300 volte. Anche la massa di Giove è notevole, pari a 318 volte la massa della Terra e se sommassimo la massa di tutti gli altri corpi del Sistema solare, escluso il Sole, otterremmo un valore che supera solo del 30% la massa di Giove! Non è un caso che questo pianeta abbia preso addirittura il nome del dio dell'Olimpo.
La superficie di Giove non è solida come quella di Marte o della Terra e, se atterrassimo su di esso, sprofonderemmo al suo interno. Il pianeta fa un giro completo attorno al Sole in circa 12 anni terrestri (ciò significa che un anno su Giove dura come 12 anni terrestri), ma per compiere un giro su sé stesso il grande pianeta impiega solo 10 ore, contro le circa 24 della Terra. Giove è circondato da due anelli, da almeno sedici satelliti e da una famiglia di comete.
Grazie alle sonde spaziali che lo hanno avvicinato ‒ Pioneer 10 e 11, Voyager 1 e 2, Ulisse e Galileo ‒ oggi abbiamo una conoscenza più dettagliata di Giove. Con le sonde Voyager gli astronomi hanno scoperto un sottile anello intorno al pianeta, simile a quelli che circondano Saturno. Nel 1995 una sonda portata nello spazio dalla Galileo, riuscì a raggiungere l'atmosfera di Giove e mentre scendeva attraverso le nubi inviò moltissime informazioni verso la Terra.
È sufficiente anche un telescopio di dimensioni modeste per vedere attorno a Giove alcune bande scure. Si tratta di sistemi nuvolosi a strisce: è il calore sprigionato dal nucleo del pianeta, ancora incandescente, a far salire i gas dell'atmosfera che successivamente si raffreddano e ricadono verso il basso.
Giove è decisamente un pianeta nuvoloso e ventoso. La sonda Galileo ha misurato nella sua atmosfera venti che viaggiano a velocità strabilianti, fino a 650 km all'ora. I venti sono così forti anche perché il pianeta gira su sé stesso molto rapidamente e soffiano più velocemente all'Equatore che vicino ai Poli.
Giove è circondato da campi magnetici intensi che vicino alla sommità delle nubi superano il campo terrestre di oltre 20 volte. Il campo magnetico del pianeta è invertito rispetto a quello terrestre, per cui le nostre bussole su Giove indicherebbero il sud e non il nord.
Molte sono le macchie rotondeggianti che si possono osservare sul grande pianeta, ma una ha dimensioni veramente straordinarie: è la grande macchia rossa di Giove. È così grande che potrebbe contenere comodamente un pianeta come il nostro. Questa macchia è in realtà una tempesta gigante e permanente che si muove alla velocità di un metro ogni secondo, verso est o verso ovest, senza mai spostarsi a nord oppure a sud.
Osservando Giove, Galilei si accorse che intorno al pianeta vi erano quattro piccoli astri che sembravano ruotargli attorno, così come la Luna fa con la Terra. Sono stati i primi satelliti di Giove a essere individuati e hanno ricevuto i nomi mitologici di Io, Europa, Ganimede e Callisto. In onore del loro scopritore sono detti satelliti galileiani, ma prendono anche il nome di satelliti medicei perché Galilei li dedicò a Cosimo II de' Medici, granduca di Toscana. Io, Europa, Ganimede e Callisto hanno caratteristiche tra loro molto diverse. Su Io, per esempio, gli astronomi hanno evidenziato l'esistenza di montagne alte decine di chilometri e di potenti vulcani attivi che lanciano nello spazio ingenti quantità di zolfo. Europa è invece ricoperto di ghiacci e non è escluso che sotto tutto quello strato ghiacciato si nasconda acqua allo stato liquido e forse qualche forma di vita. I più piccoli satelliti di Giove, invece, sono stati evidenziati solo recentemente dalle sonde spaziali.