PESARO (XXVI, p. 917; App. I, p. 928; II, 11, p. 528)
Nell'ultimo decennio la città, che al censimento del 15 ottobre 1961 contava 65.601 abitanti (residenti nel comune), ha avuto un notevole sviluppo topografico verso NE, ampliando la già esistente città-giardino, cui è attribuita una particolare funzione turistica e alberghiera. L'ulteriore incremento del centro si è invece avviato dapprima sulla direttrice SO, poi SE e NO (località Pantano, Montegranaro e Soria). La zona industriale è prevista nell'ansa del fiume Foglia, a SO dell'abitato, e in S. Pietro in Calibano, ove sono già sorti importanti stabilimenti per la fabbricazione del mobile. Anche il porto-canale è stato sistemato in questi ultimi anni: uno scalo di alaggio (largo 50 m) è stato costruito (1953) nella calata di ponente, per la riparazione di scafi, in genere, fino a 1000 t di stazza lorda. È stata aperta al traffico una strada panoramica (lunga 25 km), di notevole interesse turistico, che da Pesaro, passando per Fiorenzuola di Focara e Casteldimezzo, arriva a Gabicce.
La provincia. - La popolazione (319.416 ab., secondo il censimento del 1961) è, rispetto al censimento del 1951 (334.834 ab.), in lenta, ma continua diminuzione, ad eccezione del capoluogo e di Fano, per la intensa emigrazione che prevale sia sull'immigrazione sia sull'incremento naturale. L'agricoltura rappresenta il settore produttivo più importante dell'economia. In questi ultimi anni si è sviluppata soprattutto la coltura della barbabietola da zucchero e quella del cavolfiore, coltivato a sistema intensivo nella zona di Fano e precisamente nel basso corso del fiume Metauro (Metaurilia), la cui produzione viene per oltre l'80% esportata in Germania. Quanto alle industrie mancano in provincia i grandi complessi e quelle già esistenti hanno segnato una notevole flessione dal 1948 ad oggi. Tendono infatti a scomparire l'industria estrattiva, quella delle fisarmoniche, mentre del tutto cessata è quella serica, sia come lavorazione della seta che come allevamento del baco. Particolarmente degna di rilievo è l'industria del mobile (Pesaro), sorta in questi ultimi anni dalla preesistente attività artigiana, la cui produzione è aumentata in modo considerevole.
È stata riattivata (1955) la linea ferroviaria Fano-Urbino, danneggiata nell'ultima guerra.
Bibl.: Camera di commercio, ecc., Indici della vita economica della provincia di Pesaro e Urbino. Anni 1952-1957, Pesaro 1958.