PÉRIGUEUX (A. T., 35-36)
Città della Francia sud-occidentale, capoluogo del dipartimento della Dordogna, con 33.988 abitanti (1931; 33.144 nel 1926). Sorge sulla riva destra dell'Isle, sul pendio di una piccola collina che guarda una fresca e ridente vallata. È costituita da tre quartieri ben distinti: la città medievale o Puy-Saint-Front, sull'alto della collinetta; è un dedalo di viuzze tortuose che circondano la cattedrale; una serie di piazze e passeggiate eleganti la riuniscono ai quartieri moderni che si stendono più in basso verso la stazione.
A ovest vi è invece la cité sul posto dell'antica città romana di Vesunna; sulla riva sinistra dell'Isle vi è poi il sobborgo di Barris o Saint-Georges. Périgueux è sede di vescovato, di prefettura, di Corte d'Assise, di tribunale di prima istanza e commercio, ha scuole primarie e secondarie.
L'industria e il commercio sono attivi: l'una con i semenzai, le fabbriche di macchine agricole, di mobili, di conserve alimentari; l'altro, con l'esportazione di bestiame, pollame, farina, tartufi, ecc.
Périgueux è stazione d'importanti linee della rete d'Orléans le quali la uniscono a grandi centri come Parigi e Bordeaux, e da essa partono varie linee secondarie.
Monumenti. - Il più notevole monumento gallo-romano che vi rimane è una specie di torre rotonda, detta "Tour de Vésone": è la cella circolare di un tempio, forse dedicato a Tutela Vesunna, intorno alla quale era eretto un porticato rettangolare su cui si aprivano varî ambienti. A sud di questo tempio erano due fori, separati da una basilica messa in luce nel 1909 (le iscrizioni parlano di due basiliche). Vicino si trovava una fontana e, probabilmente, un arco di trionfo. Si hanno inoltre avanzi di terme, di case, di ville. In varî punti si notano le tracce d'un incendio scoppiato nel corso del sec. III. Nel sec. IV fu costruita, appoggiata all'anfiteatro, oggi molto rovinato, una cinta circolare, una delle più piccole della Gallia, di cui alcune parti tuttora conservate.
Le due torri del castello Barrière, già parte della cinta romana rimaneggiate nei secoli X e XII, divennero parte d'una fortezza medievale. Appartengono al Medioevo i più importanti monumenti di Périgueux. La cité, originata dalla civitas gallo-romana, ha per centro la chiesa di Saint-Étienne che per lungo tempo fu cattedrale. Sembra che la chiesa sia stata cominciata nella prima metà del sec. XII e terminata verso il 1160. Originariamente si componeva di quattro campate quadrate, coperte ciascuna da una cupola; ma le due prime furono distrutte nel 1577. Le cupole, emisferiche, poggiano mediante pennacchi triangolari su quattro grandi archi, con struttura molto simile a quella della cattedrale di Cahors. A non molta distanza dalla chiesa di Saint-Étienne era sorto, fino dal sec. VI, sulla tomba di Saint-Front, un oratorio che divenne poi il nucleo del borgo di Saint-Front. Alla fine del sec. X l'oratorio si trasformò in abbazia: e in luogo della chiesa primitiva di cui oggi non sussistono che alcuni elementi della facciata, fu costruita una grande chiesa; ma si discute se essa sia appunto la chiesa attuale, che fu eretta a cattedrale sulla fine del sec. XVI; e sciogliere i dubbî è reso più difficile dal restauro, tanto radicale quanto infedele, che l'architetto Abadie, non geniale discepolo del Viollet-le-Duc, fece di tutta la costruzione. Come Saint-Étienne, la chiesa di Saint-Front è coperta di cupole, ma la pianta dei due edifici è diversissima: quella di Saint-Front è a croce greca e con cinque cupole, come quella di S. Marco a Venezia, e questa innegabile somiglianza con la basilica marciana, ricostruita dopo il 1063, conferma l'opinione che la chiesa del sec. X, consacrata nel 1047 e interamente distrutta da un incendio agl'inizî del sec. XII, sia stata sostituita dalla chiesa attuale, cominciata verso il 1120, e probabilmente terminata verso il 1160-1170. D'altra parte la chiesa di Saint-Front ha notevoli differenze di struttura con la basilica di S. Marco e con le consimili costruzioni bizantine, sia per i suoi archi acuti, sia per il profilo dei pennacchi.
Nel museo della città sono riuniti molti oggetti di scavo appartenenti a epoche preistoriche e trovati nella Dordogna.
Storia. - La città antica, Vesunna Petrocoriorum, era capitale del piccolo popolo dei Petrocorii; era civitas libera, e le sue iscrizioni vi menzionano duoviri e curatores civium Romanorum, come in tutte le città dell'impero i cui abitanti non godevano del diritto di cittadinanza che a titolo individuale. Al tempo di Gregorio di Tours, Périgueux è nota con il nome di Petrogorica urbs. Fino dal 361 dovette avere un vescovo, poiché Sulpicio Severo ne ricorda la destituzione per eresia; tuttavia le più antiche iscrizioni cristiane finora note sono posteriori al sec. IV. La città, che contava al massimo 20.000 ab., era circondata da boschi, il che spiega il carattere superficiale della sua romanizzazione.
Le invasioni dei Vandali, Visigoti, Saraceni, Normanni procurarono alla città e al Puy disastri d'ogni sorta. Poi i vescovi di Périgueux e i conti di Périgord cominciarono a esercitare l'autorità sovrana, mentre la borghesia si arricchiva per i pellegrinaggi aquitani organizzati intorno alla tomba di Saint-Front. Era così sorta, nella cité, la cattedrale di Saint-Étienne e al Puy la grande abbazia, divenuta poi cattedrale; d'altra parte, le case signorili o borghesi (torre Malaquerre, casa di Limeuil, ecc.) rivelano l'intensità della vita municipale, che ricordava sotto certi aspetti l'attività delle città provenzali e italiane. I borghesi della cité e del Puy si unirono nel 1240 con il "patto d'unione", appoggiato dal siniscalco reale del Périgord e si poterono limitare così i poteri del vescovo e dei conti. Si poterono pure sviluppare le istituzioni municipali delle due organizzazioni, più lentamente nella cité che nel Puy. Alcune scissioni - per esempio dal 1300 al 1368 - consentirono alle antiche autorità di riacquistare talvolta una certa importanza, ma, nel 1398, su richiesta dei cittadini, Roberto di Béthune e poi il maresciallo Boucicault, inviati dal re Carlo V, intervennero per eliminare definitivamente il potere feudale, allora rappresentato da Archambaud V; il castello della Rolphie fu demolito e la vita urbana di Périgueux divenne analoga a quella della maggior parte delle città francesi. Nel sec. XII, Enrico II d'Inghilterra aveva saccheggiato il Puy; durante la guerra dei Cento anni gl'Inglesi si impadronirono della cité e furono fermati davanti al Puy (1356); Chandos s'impossessò nel 1360 dei due centri, ripresi nel 1369 dal Du Guesclin. Durante le guerre di religione i protestanti, avuta in mano nel 1575 la città, vi compirono massacri, saccheggiarono le chiese e la cattedrale; i cattolici vi rientrarono nel 1591. Il capitolo della cattedrale si era trasferito a Saint-Front dove risiedette il vescovo dal 1669 in poi; la chiesa abbaziale divenne così cattedrale. Agl'inizî del sec. XVII furono demolite la cittadella innalzata dai protestanti e le mura. Tuttavia durante la Fronda il marchese di Chanlost occupò la città a nome del principe di Condé: fu ucciso, con alcuni amici, dalla cospirazione legittimista organizzata dal sindaco Joseph de Bodin.
Bibl.: Sulla questione della chiesa di Saint-Front, v. soprattutto: F. de Verneilh, L'architecture byzantine en France, Parigi 1852; teoria ripresa recentemente dal Roux, La Basilique de Saint-Front, Périgueux, 1920. Di opinione contraria: J. A. Brutails, La question de Saint-Front, in Bull. Monumental, 1895; id., Les coupoles du Sud-Ouest, ibid., 1897; Phéné Spiers, Saint-Front et les églises à coupoles du Périgord, ibid., 1897; R. Rey, La Cathédrale de Cahors, Parigi 1924; Congrès archéol. de France, 1927, ivi 1928.