Vedi PERGAMO dell'anno: 1965 - 1973 - 1996
PERGAMO (v. vol. vi, p. 36)
I recenti scavi tedeschi sono stati effettuati in diverse zone della città: sull'acropoli, in corrispondenza della terrazza del Traianeum, dove sono stati recuperati numerosi capitelli eolici-corinzî appartenenti al porticato circostante; nella città alta, nell'area del santuario di Demetra, dove oltre a disegni e rilievi delle parti decorate del tempio, sono stati anche accertati resti di un santuario precedente all'età di Filetero; e - sempre nella città alta - in corrispondenza dell'area situata ad O dell'agorà inferiore dove sono state messe in luce abitazioni a pianta peristiliata di periodo ellenistico.
Ma l'interesse maggiore della missione, negli ultimi anni, si è rivolto alla monumentale via colonnata che, partendo dalla corte antistante al pròpylon del santuario di Asklepios, dopo un percorso di 140 m (la via è larga circa 18 m) termina in un piazzale dal quale prendeva inizio, in direzione della città bassa, la cosiddetta via tecta. Sono presenti sulla strada porticata i resti di una fontana monumentale e di un edificio circolare di ignota destinazione (tumulo funerario?) di datazione anteriore alla strada. Dall'area dell'Asklepieion e dalla strada porticata provengono interessanti sculture in marmo comprese tra il IV sec. a. C. e il periodo tardo-antico: notevoli tra i ritratti romani, le immagini di Antistene, Socrate (?), Euripide tipo Farnese, Senofonte e Adriano, oltre al busto acefalo che l'iscrizione indica come il ritratto di Dione di Prusia. Ancora, di periodo romano sono le statue del tipo "piccola Ercolanese" e una musa del gruppo di Philiskos. Di periodo greco notevoli soprattutto un rilievo votivo della fine IV-inizio III sec. a. C., con le figure di Zeus, Atena, Demetra e Asklepios e la testa maschile, di periodo ellenistico, che - come nelle sculture di Lykosoura - presenta la parte posteriore incavata. Sempre dall'area dell'Asklepieion e dalle abitazioni ad O dell'agorà inferiore provengono iscrizioni e bronzetti.
Un frammento del fregio della gigantomachia dell'Ara di P. è stato riconosciuto da D. Haynes nel muro di una rovina gotica nella scuola di Heniey-on Thames in Inghilterra, dove il frammento era arrivato nel XVII sec. portato da William Petty e aveva subito varie vicende. Il frammento rappresenta il torso e la testa di un gigante morto e s'inserisce nel fregio N fra altri due giganti.
Bibl.: E. Boheringer ed altri, Die Ausgrabungen zu Pergamon in Jahre 1965, in Arch. Anz., 1966, p. 415 ss.; Traianeum, p. 430 ss.; Terrazza di Demetra, p. 436 ss. (K. G. Siegler); Terrazza delle abitazoni ad O dell'Agorà inferiore, p. 438 (S. Kasper); Strada porticata, p. 448 ss. (D. Pinkwart); Sculture in marmo dall'Asklepieion e dalla strada porticata, p. 459 ss. (O. Ziegenhaus); Il tumulo sepolcrale di Seç-Tepe presso Elaia, p. 477 ss. (R. Horn-E. Boehringer); S. K. J. Schaefer, Hellenistische Keramik aus Pergamon, in Pergamenische Forschungen, II, Berlino 1968. Frammento del fregio dell'Ara: Ill. Lond. News, luglio 1971, p. 17.