perdonanza
L'unica attestazione dantesca si riferisce all'indulgenza che la Chiesa concede a chi compie determinate pratiche religiose (v. anche PERDONO).
Con questo valore, largamente attestato nella lingua trecentesca (cfr. Boccaccio Dec. IV 7 11, Sacchetti Trecentonovelle LXXV), ricorre in Pd XXIX 120, là dove si depreca la stolta fiducia riposta dai fedeli nelle ciance (v. 110) e nelle ïscede (v. 115) di predicatori, i quali promettono falsamente indulgenze: Ma tal uccel nel becchetto s'annida, / che se 'l vulgo il vedesse, vederebbe / la perdonanza di ch' el si confida: nel cappuccio (il becchetto) del frate predicatore si annida il diavolo (tale uccel), e il pubblico, se lo vedesse, si accorgerebbe che razza di " indulgenza " è quella che gli viene promessa e che egli confida di ottenere.