Nell’antichità classica, unione di 5 città costituita per determinati scopi (di culto, politici ecc.).
La p. libica (4° sec. a.C. - 7° d.C.), composta da colonie greche della Cirenaica (Berenice, Arsinoe, Tolemaide, Cirene, Apollonia), formò nell’età dei Tolomei, e poi da Diocleziano sino all’epoca bizantina, una particolare unità amministrativa. L’esapoli dorica d’Asia, dopo l’esclusione di Alicarnasso, si ridusse (6°-5° sec. a.C.) a una p. (Camiro, Lindo, Ialiso, Coo, Cnido). Una p. della Palestina si costituì nella zona dove al tempo di Abramo sorgevano Sodoma, Gomorra, Adama, Zeboim e Zoar; una p. filistea comprendeva Gaza, Ascalona, Azoto, Ekron e Geth.
P. fu detta anche una delle province dell’Italia bizantina, pressappoco corrispondente all’antica Flaminia e presumibilmente già organizzata all’epoca dell’invasione longobarda. Il nome farebbe ritenere che si limitasse a 5 città, forse le 5 città episcopali della costa (Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona, o anche Numana); da alcuni documenti si desume ci fosse non solo una p. marittima, ma anche una p. montana (Urbino, Fossombrone, Cagli, Iesi, Osimo). Nella massima estensione, le due p. dovettero comprendere anche Gubbio e Perugia. La P., occupata (752) dai Longobardi, fu poi compresa nella donazione di Pipino, ma conservò il nome greco anche nel periodo in cui fu sottoposta alla triplice influenza dei papi, degli arcivescovi di Ravenna e dei re franchi.