PEA
Sigla di Produzioni Europee Associate di Grimaldi Maria Rosaria e C., casa di produzione cinematografica italiana fondata nel 1962 da Alberto Grimaldi e Maria Rosaria Bongiorno, sua moglie. La società venne costituita, con sede legale a Napoli e direzione a Roma, al fine di gestire le attività che facevano capo al produttore A. Grimaldi.
Nato a Napoli il 28 marzo 1925, dopo essersi laureato in giurisprudenza, Grimaldi lavorò come avvocato prima per l'ANICA e per alcuni distributori indipendenti, poi per le sedi italiane della Columbia Pictures Corporation e della 20th Century-Fox. Coinvolto nell'attività di distribuzione, partecipò nel 1962 a due coproduzioni spagnole a basso costo, L'ombra di Zorro, noto anche come Sombra del Zorro, di Joaquìn L. Romero Marchent, e Il segno del coyote (1963) di Mario Caiano, antesignane del western all'italiana perfezionato da Sergio Leone, che proprio da Caiano avrebbe preso in prestito costumi e pistole per il suo esordio. Gli eccellenti incassi dei primi film consentirono a Grimaldi di produrre i successivi lavori di Leone Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966), cui venne affiancata una nutrita serie di film minori che spaziavano dal western, come La resa dei conti (1967) e Faccia a faccia (1967) di Sergio Sollima, agli 'pseudo 007', come Fünf vor zwölf in Caracas, noto anche come Inferno a Caracas (1966) di Marcello Baldi, in coproduzione tedesca, e Requiem per un agente segreto (1966) di Sollima, alla fantascienza all'italiana, con il poverissimo, ma divertente 4… 3… 2… 1… morte diretta da Primo Zeglio (1967).
Il 1968 fu l'anno di svolta verso produzioni più impegnative. Accanto ai film di genere, come Kommissar X: drei blaue Panther, noto anche come Gangsters per un massacro di Frank Kramer (Gianfranco Parolini), Il mercenario di Sergio Corbucci, Una pistola per cento bare di Umberto Lenzi, e altri, Grimaldi si impegnò (insieme a Les films Marceau-Cocinor di Parigi) nella produzione di Histoires extraordinaires o Tre passi nel delirio, film a episodi di Federico Fellini, Louis Malle e Roger Vadim, cui seguirono un'altra coproduzione francese, Scusi, facciamo l'amore? di Vittorio Caprioli, e Un tranquillo posto di campagna di Elio Petri. In seguito, la politica produttiva della casa si andò concentrando progressivamente su pochi titoli molto selezionati: nel 1969 partì la prima grande operazione internazionale con Queimada, diretto da Gillo Pontecorvo e interpretato da Marlon Brando e, grazie alla buona riuscita dell'episodio felliniano di Histoires extraordinaires, si consolidò un rapporto di fiducia con il regista che portò alla realizzazione di Fellini Satyricon (1969), Il Casanova di Federico Fellini (1976) e Ginger e Fred (1986). La P. conservò anche una certa attenzione per il western, ormai in fase di decadenza, con titoli come Ehi amico… c'è Sabata, hai chiuso! (1970) di G. Parolini o E poi lo chiamarono il Magnifico (1972) di E.B. Clucher (Enzo Barboni), ma l'asse produttivo si era ormai definitivamente spostato.A partire dal 1968 Grimaldi partecipò a coproduzioni francesi per film di Alain Cavalier (La chamade, 1968), Claude Lelouch (La vie, l'amour, la mort, 1968, La vita, l'amore, la morte; Le voyou, 1970, La canaglia), Philippe de Broca (Le diable par la queue, 1969, Non tirate il diavolo per la coda), Marco Ferreri (Touche pas la femme blanche, 1974, Non toccare la donna bianca). Nel 1971 entrò nella P. come produttore esecutivo Franco Rossellini e prese il via la collaborazione con Pier Paolo Pasolini, di cui Grimaldi produsse gli ultimi quattro film: Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una notte (1974), Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975). Nel 1972 la produzione esecutiva di Avanti! (Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?) di Billy Wilder, e di Man of La Mancha (L'uomo della Mancha) di Arthur Hiller, garantì a Grimaldi un rapporto con Hollywood che gli consentì di affrontare, grazie ad accordi di pre-acquisto per il mercato statunitense, produzioni sempre più complesse, come Ultimo tango a Parigi (1972) e Novecento (1976) di Bernardo Bertolucci. Produttore di grande intuito e fortunato nelle scelte, negli anni Settanta dovette far fronte in alcuni casi (per film come Salò e Ultimo tango a Parigi) a situazioni difficili create da censure e divieti. Tra gli altri film prodotti in quegli stessi anni si ricordano: Oceano (1971) di Folco Quilici, Storie scellerate (1973) di Sergio Citti, Fascista (1974) di Nico Naldini, Viaggio con Anita (1979) e Temporale Rosy (1980) di Mario Monicelli. Con gli anni Ottanta l'attività di Grimaldi è rallentata, al punto da far pensare a un suo definitivo ritiro, ipotesi però contraddetta nel 2002 dalla straordinaria coproduzione del film di Martin Scorsese Gangs of New York .