BOTTA, Paul-Émile (Torino 1802 - Achères-C. Poissy 1870)
Figlio dello storico Carlo, il B., seguace dell'idea paterna, rimase fedele alla Francia. Studiò medicina, entrò poi (1830) al servizio del pascià d'Egitto Mohammed Ali; fu quindi console francese ad Alessandria. Compì, partendo da Alessandria, un viaggio di studio nello Yemen; dal 1842 fu console a Mossul; nel 1846 a Gerusalemme e fino al 1868 a Tripoli di Libia. Durante il suo consolato a Mossul scavò, sotto l'incitamento del Mohl, segretario della Societé Asiatique di Parigi, le rovine dell'antica Ninive sulla riva destra del Tigri, dove, per la presenza del cimitero e della moschea, non era possibile scavare per un europeo. Nel 1842-43 B. condusse scavi a Quyungiq; poi a Khorsābād (Dūr-Sharrukīn), dove rinvenne il palazzo e la città del re Sargon II (721-705 a. C.). Solo allora egli ottenne una sovvenzione dal governo francese, ed ebbe a sua disposizione un disegnatore, il Flandin. Terminato lo scavo nel 1844, il materiale rinvenuto fu mandato, nel 1846, al Louvre, dove costituì il nucleo del museo assiro. Negli anni immediatamente successivi, il B. si occupò delle varianti della scrittura assira, il cui carattere sillabico - in quei tempi non ancora dimostrato - egli, sia pur vagamente, percepì (però, dopo il Longpérier). Alcune delle sue varianti erano peraltro giuste; egli tendeva inoltre a dimostrare l'unità della scrittura assira; in quanto notava che non differiscono sostanzialmente fra loro le scritture di Van, Persepoli, Khorsābād. I cinque volumi dei suoi Monuments de Ninive (ma sono in realtà quelli di Khorsābād, cioè Dūr-Sharrukīn) uscirono a Parigi dal 1847 al 1851. Del 1848 sono invece le Inscriptions découvertes à Khorsabad, e la sua Mémoire sur l'écriture assyrienne, uscita nel Journal Asiatique. Gli scavi del palazzo di Sargon furono proseguiti da Victor Place nel 1852.
Bibl.: Nouvelel Biographie Générale, VI, Parigi 1854; Ch. Fossey, Manuel d'Assyriologie, Parigi 1904, pp. 30-31, 181-183; Levasseur, Relation d'un voyage dans l'Yemen, Parigi 1880, p. 154; A. Parrot, Archéologie mésopotamienne, I, Parigi 1946, pp. 37-45.