PATRONOMI (πατρονόμοι)
Collegio di sei magistrati istituito in Sparta nel 227 per opera del re Cleomene III, in sostituzione degli efori, magistratura che il re aveva soppresso. Il capo dei patronomi, il più anziano (πρέσβυς), divenne così, da allora in poi, l'eponimo dello stato spartano e tale si mantenne per molto tempo, fino nel cuore dell'età imperiale. La carica era annuale, ma poteva essere rivestita per diversi anni di seguito. L'istituzione dei patronomi, che Pausania (II, 9, 1) a torto afferma avere sostituito il senato (questo non fu soppresso da Cleomene), appartiene a quella serie di riforme che il re spartano introdusse nel suo regno, ispirandosi alle istituzioni di Licurgo e anche alla filosofia stoica della quale egli era seguace; anzi il nome stesso di patronomi sembra informato a un concetto filosofico. Il numero di questi magistrati corrisponde forse a quello delle komai spartane, che Cleomene portò probabilmente da cinque a sei.
Bibl.: P. Foucart, in Daremberg e Saglio, Dictionn. des antiquités grecques et romaines, s. v. Patronomoi; G. Busolt, Griechische Staatskunde, II, Monaco 1926, p. 729 seg.