CRISCUOLO, Pasquale
Sebbene già ricordato dalle più antiche fonti storiografiche della maiolica napoletana, solo di recente si è appreso il nome di battesimo di questo ceramista napoletano, documentato dal 1750 al 1759. Nella polizza di pagamento rintracciata da Vincenzo Rizzo (committente il principe di Caramanico, in Arch. stor. d. Banco di Napoli, Banco del SS. Salvatore, Giornale di cassa, Matr. 1373, 1º dic. 1757 cfr. Donatone, Pavimenti..., 1981, pp. 88 s.)al nome di battesimo troviamo anteposto un "don", indicativo della stima goduta dal C., che in questa occasione viene retribuito per dipingere maioliche con ogni probabilità fabbricate da altri ceramisti.
Nulla sappiamo della formazione giovanile del C., anche se viene ricordato dalle fonti, assieme a Lorenzo Salandra, Donato Massa e Carlo Coccorese, quale discepolo di Francesco Antonio Grue, attivo a Napoli tra il 1718 e il 1735.
Sia il Mosca (1908) sia il Ballardini (in Thieme-Becker) sostengono che il C. abbia partecipato alla decorazione dei vasi della farmacia degli Incurabili a Napoli, tuttavia la mancanza di opere autografe tra quelle ancora in loco fa pensare che si sia trattato di un marginale rapporto di collaborazione.
La prima opera firmata è un vaso da farmacia in maiolica istoriato con Davide che suona l'arpa (datato 1750) al quale fa da pendant un vaso simile con Davide che intercede presso Dio per far cessare la peste (firmato e datato 1756).
Purtroppo entrambe le opere furono gravemente danneggiate dai bombardamenti che nel corso dell'ultimo conflitto mondiale distrussero gran parte dei beni del Museo civico Gaetano Filangieri di Napoli. Essendo difficile esprimere un giudizio qualitativo esclusivamente sulla base di vecchie riproduzioni fotografiche, riportiamo la testimonianza del Mosca (1908): "in essi è tanto grande la diligenza e la cura con cui viene condotto il disegno delle storie che li adornano e la movenza delle figure e dei panni da far ripetere quanto giustamente fu detto sulla superiorità dell'autore di questi vasi sugli stessi Grue".
Nel 1981 Donatone ha ampliato il catalogo delle opere del C. presentando alla mostra del Settecento a Napoli un gruppo di opere, tutte segnate con il monogramma PC, alcune delle quali (un vassoio e un albarello: v. G. Polidori, Mostra maiolica abruzzese [cat.], Napoli 1955, tavv. XXIV e XXV) erano state attribuite in altre sedi a C. Porreca o al senese F. M. Campani. Di grande interesse è anche un pannello murale raffigurante La visione di s. Eustachio (Napoli, coll. Marmo), lavoro commissionato dalla famiglia napoletana Loffredo, come si desume dallo stemma dipinto sul dorso del cervo. Il Donatone data l'opera prima del 1750 per "l'adesione più palese al repertorio coloristico castellano, che si manifesta inoltre negli ariosi modi espressivi dello sfondo a paese caro ai maestri abruzzesi". Stilisticamente vicino è un altro pannello murale, inedito, raffigurante Un miracolo di santo francescano (Napoli, Museo artistico industriale). Le altre opere ascritte al C. dal Donatone nel 1981 sono un vassoio con un Santo eremita (Torino, Musei civici) e due albarelli (Napoli, Museo Duca di Martina Roma, coll. privata) istoriati rispettivamente con La cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e Un santo in preghiera. Tali ipotesi attributive trovano conferma in un albarello (Napoli, coll. D'Amodio) con s. Biagio, iscrizione e firma "Pascalis Criscuolo. F. 1750".
Bibl.: G. Corona, La ceramica, Milano 1885, p. 228 G. Filangieri, Il Museo civico Gaetano Filangieri (catal.), Napoli 1888, pp. 401 s., 409 L. Mosca, Napoli e l'arte ceramica, Napoli 1908, pp. 59 s. E. Romano, Note sull'arte ceram. a Napoli..., in Faenza, XXVII (1939), p. 24 A. Minghetti, I ceramisti, Milano 1939, p. 135 O. Ferrari-G. Scavizzi, . Maioliche ital. del Seicento e Settecento, Milano 1965, pp. 38, 135 G. Donatone, La farmacia degli Incurabili e la maiolica napol. del Settecento, Napoli 1972, pp. 28, 39, 41 G. Conti, L'arte della maiolica in Italia, Milano 1972, p. 169 G. Donatone, La maiolica napol. del Settecento (catal.), Napoli 1981, tavv. 12-16, pp. 20 ss. Id., Pavimenti e rivestimenti maiolicati in Campania, Cava dei Tirreni 1981, tav. 46b, pp. 88 s. U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VIII, p. 111 (s. v. Criscuolo P.).