CICOGNA, Pasquale
Doge veneziano. Rettore a Rettimo, podestà e capitano a Treviso (1564), duca di Candia, provveditore generale della Camera, rettore di Cipro (1571), podestà di Padova (1576), savio grande, procuratore di San Marco (1583), infine doge il 18 agosto 1585. Chiusa la parentesi militare culminata a Lepanto, la politica veneziana, insidiata non solo dai Turchi, ma anche dalla gelosia austriaca e spagnola, era stata indirizzata a un severo raccoglimento di pace interna ed esterna. Il decennale governo del C. fu interprete di questo spirito; e richiamò a Venezia i fasti d'arte e di lettere del Rinascimento. Il rifacimento del palazzo ducale, la costruzione del Ponte di Rialto, e della chiesa del Redentore espressero il senso estetico della sua generazione. Anche l'arte militare viveva del medesimo spirito e alla costruzione di Palma presidiavano non soltanto esigenze tecniche di difesa, ma anche l'amorosa cura dell'artista. Non è perciò meraviglia che il nome del C. sia legato alle opere di pace, e i panegiristi contemporanei e postumi in lui abbiano glorificato più le virtù civili che non le glorie militari.
Bibl.: G. Colabich-G. B. Salvioni, P. C., procuratore di S. Marco, Padova 1881; C. Yriarte, La vie d'un patricien de Venise au XVIe siècle, nuova edizione, Parigi 1885.