Pascendi dominici gregis
Enciclica di Pio X (1907) contro il , definito «sintesi di tutte le eresie». Documento tra i più importanti della polemica modernista, intende dare un quadro sistematico delle dottrine condannate: indica nel relativismo, nel soggettivismo e nell’agnosticismo i presupposti filosofici del modernismo, che sarebbe caduto nella negazione del dogma, della gerarchia e dell’autorità ecclesiastica. Denuncia quindi il relativismo dogmatico del modernismo individuandone la causa non solo nei suoi presupposti filosofici, ma anche nel metodo esclusivamente filologico-storico applicato ai testi della rivelazione e alla storia delle definizioni conciliari, un metodo che porta a perdere di vista il valore oggettivo immutabile del dogma. Inoltre l’enciclica denuncia, nella concezione della Chiesa come società spirituale dei credenti, la negazione della gerarchia visibile, e nella teoria della separazione tra Chiesa e Stato un ritorno alle tesi liberali già condannate. E si conclude con la prescrizione dei rimedi per combattere la nuova eresia: l’insegnamento della filosofia e teologia scolastica e l’attenta selezione dei docenti.