Sevak, Paruyr. – Pseudonimo del poeta armeno Baruyr Rafaeli Ghazarian (n. Chanakhchi, od. Zangakatun, 1924 - Yerevan 1971), voce tra le più rilevanti della poesia armena del Ventesimo secolo. Dopo gli studi di Filologia (1940) presso l’Università di Yerevan e quelli di Letteratura armena (1945) all’Accademia armena delle scienze, ha conseguito la laurea all’Istituto di Letteratura Gorky di Mosca, dove dal 1957 al 1959 ha lavorato come traduttore, per poi fare ritorno a Yerevan e collaborare come ricercatore scientifico all’Istituto di Letteratura Abeghyan, ricoprendo in seguito la carica di segretario dell'Unione degli scrittori (1966-71). S. ha mosso i primi passi nella scrittura già negli anni Quaranta (del 1942 è la poesia Essere o non essere, e del 1948 la prima raccolta di versi, Ordini immortali), affermandosi negli anni Sessanta come radicale innovatore di tematiche e forme tradizionali. Voce dissidente tra le più intense della letteratura armena, S. ha denunciato con toni emozionali e di alta spiritualità la sofferenza corale del suo popolo e l’angoscia di una patria violata; inviso al potere sovietico, la sua morte a seguito di un incidente stradale avvenuto in circostanze mai chiarite ne ha accresciuto ulteriormente la fama e la fascinazione. Tra le sue altre raccolte poetiche – nessuna delle quali tradotta in italiano – vanno citate: Il cammino dell’amore (1954), Tornando da te (1957), L’uomo nel palmo della mano (1962), Sia la luce (1969) e I tuoi conoscenti (1971); molti dei suoi numerosissimi scritti restano comunque inediti.