PARTHENOS (Παρϑένος)
Figlia di Apollo e Crisotemi, collocata dal padre fra le stelle dopo la sua morte precoce. Secondo Arato (Phaen., 96) la costellazione avrebbe preso nome dalla figlia di Zeus e Temi (Dike), più tardi confusa con quest'ultima. Nella tradizione scoliastica posteriore P. è detta identica ad Erigone, figlia di Icaro, ovvero a Thespeia, figlia di Asopo, trasferita da Apollo in cielo.
P. nel suo aspetto di costellazione appare su alcuni monumenti che recano la raffigurazione dei segni zodiacali, come alcune monete di età imperiale di Amastris (Paflagonia) e di Sidone: è una fanciulla con una lunga veste e un fascio di spighe in mano; talora reca la cornucopia. Nel rilievo mitriaco di Heddernheim appare nello zodiaco con un succinto gonnellino, mentre del tutto ignuda è in altre serie monetali bronzee della città di Perinto, coniate sotto Alessandro Severo, e nel mosaico da Sentinum (Sassoferrato) ora a Monaco, rappresentante Helios dentro un cerchio con i segni dello zodiaco.
Senza alcun fondamento è invece l'identificazione con P. della fanciulla che tiene un cesto colmo di frutta nel calendario attico illustrato, murato nella Piccola Metropoli ad Atene: con ragione lo Svoronos pensa a Karpò o ad Opora come una delle Horai dell'autunno. Discussa c'è pure la figurazione nello zodiaco sull'altare dei dodici dei al Louvre, ove la supposta P. tiene due fiaccole e si libra a volo su un cesto di frutta.
Nelle frequenti immagini zodiacali che compaiono sui codici medievali illustranti testi astronomici, la Vergine è raffigurata alata, con spighe nella destra e il kerykèion nella sinistra (cfr. il Godex Germanicus di Basilea), sul tipo cioè della Nike dei monumenti tardo-romani.
Per quel che riguarda le rappresentazioni isolate di P., non ve ne è alcuna che possa dirsi assolutamente certa. Il Puchstein identificò con P. la giovane dea alata che lotta con un gigante anguipede nel fregio del lato settentrionale dell'altare di Pergamo: essa ha un ampio mantello che le lascia scoperto un seno, calzari e stringeva, a detta di quell'autore, una spiga fiammeggiante nella mano sinistra. Il Thiele pensa, forse con più ragione, ad Iride.
Il Robert identifica P. nella figura alata che appare in alcune pitture da Ercolano (basilica) e da Pompei (Regio viii, Ins. 3, 4: Regio ix, Ins. 5, 6) con il ritrovamento di Telefo per opera di Ercole ed Ercole ed Auge alla fontana; la dea sarebbe insieme la Vergine celeste e il nume tutelare del monte Partenio, su cui si svolgono le scene rappresentate; in una delle repliche ha un chitone violaceo, grandi ali da pipistrello e un nimbo raggiato, il capo coronato di fronde: regge in mano un rametto da cui pendono delle bende. In una seconda replica le ali sono di uccello, di color azzurro cupo, trapunte di stelle, e al centro del petto si scorge un piccolo gorgonèion (forse per una contaminazione fra la Dike P. e la Atena P.; nella pittura di Ercolano la dea regge un fascio di spighe. Da notare che il Mau pensava a una personificazione della Notte.
Bibl.: Höfer, in Roscher, III, i, 1897-909, c. 1655-1660, s. v., n. 2; G. Thiele, Antike Himmelsbilder, Berlino 1898, pp. 65-66, 97, fig. 23. Sulle monete: R. S. Poole (ed.), A Catalogue of the Greek Coins in the British Museum: Tauric Chersonese, Sarmatia, ecc., Londra 1877, p. 157, n. 58 e fig.; ibid., Pontus, Paphlagonia, ecc., Londa 1899, p. 89, n. 34, tav. XX, 13; E. Babelon, Les Perses achémenides, Parigi 1893, p. 262, n. 1803, tav. XXXII, fig. 17; p. 266, n. 1828; J. N. Svoronos, Sur la signification des types monétaires des anciens, in Bull. Corr. Hell., XVIII, 1894, p. 104, fig. 3. Sul rilievo mitriaco: P. Ducati, L'arte classica, Bologna 19393, p. 697, fig. 863. Sul mosaico di Sentino: R. Engelmann, Das Mosaik von Sentinum, in Archäologische Zeitung, XXXV, 1877, pp. 9-12, tav. III. Sul calendario attico: J. N. Svoronos, Der Athenische Volkskalender, in Journal int. d'archéologie numismatique, II, 1899, pp. 41-42, tav. I, n. 43. Sull'altare del Louvre: F. de Clarac, Musée de Sculpture antique et moderne, II, Parigi 19463, tav. CLXXI, n. 381. Sul bassorilievo pergameno: O. Puchstein, Beschreibung der Skulpturen aus Pergamon, I, Gigantomachie, Berlino 19043, pp. 33-34, e fig., tav. I. Sulle pitture pompeiane: C. Robert, Sopra pitture pompeiane, in Ann. Inst., LVI, 1884, pp. 75-87, tavv. d'agg. I, K.