Conte, Paolo
Cantautore e musicista, nato ad Asti il 6 gennaio 1937. Laureatosi in giurisprudenza, iniziò a esercitare la professione di avvocato. Appassionato ed esperto di jazz, vi si dedicò suonando il vibrafono in vari complessi musicali. Negli anni Sessanta raggiunse il successo scrivendo canzoni originali, interpretate dai cantanti più noti del momento, come per es. La coppia più bella del mondo e Azzurro (A. Celentano), Insieme a te non ci sto più (C. Caselli), Tripoli '69 (P. Pravo), Onda su onda (B. Lauzi). Già in queste prime canzoni si delineava un raffinato mondo poetico, che successivamente si sarebbe affollato di lingue e linguaggi, di fonemi, di malinconie. Particolari i suoi 'versi per la musica', per i quali ha ricevuto nel 1991 il premio Librex-Guggenheim (premio Montale).
Le sue composizioni e gli arrangiamenti sono in genere eseguiti in orchestrazione acustica, derivando dall'estetica americana l'uso degli strumenti, come per es. la sordina Plunger per la tromba; dalla tradizione classica ha preso in prestito l'oboe, il corno inglese e il fagotto; dalla musica popolare il mandolino e il bandoneón. C. ha sempre giocato con la strumentazione, accoppiando pianoforte e kazoo, sperimentando quattro chitarre 'flamenche', tre fisarmoniche o duetti fra trombone e bandoneón.
I primi due album da interprete, intitolati entrambi Paolo Conte, che fecero scoprire la voce 'roca' e 'stonata' e i ritmi pieni di contaminazioni, uscirono nel 1974 e nel 1975, ma C. conquistò il grande pubblico dal 1979 sull'onda del successo di Un gelato al limon, interpretato anche da L. Dalla e F. De Gregori, successo rafforzato nel 1981 da Paris Milonga - che fu presentato nella giornata 'contiana' organizzata a Sanremo dal club Tenco - e nel 1982 da Appunti di viaggio. Dopo una pausa di ripensamento, nel 1984 incise il nuovo album, intitolato ancora Paolo Conte; nel 1985 apparve Concerti e nel 1987 Aguaplano. Nella seconda metà degli anni Ottanta iniziò un periodo di concerti in Italia e all'estero, tra cui quelli parigini che gli fecero conquistare la più famosa scena europea, dal Théâtre de la Ville all'Olympia (l'ultimo nel gennaio 1999), e il concerto al Blue Note di New York (1988). Musicalmente inconsueta e di grande interesse poetico la raccolta Parole d'amore scritte a macchina (1990), mentre con Novecento (1992) C. è ritornato alle calde atmosfere del jazz.
Nel 1989 ha dato alle stampe un progetto per un film (Razmataz) ambientato nel 1925, anno in cui, secondo C., avvenne il primo incontro tra la vecchia Europa e la giovane America con la sua nuova musica: è il progetto per "una storia che passa attraverso la musica".
Si segnalano infine gli altri suoi album: Paolo Conte live (1988), Tournée (1993), Una faccia in prestito (1995), che gli aprì la scena londinese, The best of Paolo Conte (1996), Tournée 2 (1998). Nel 1995, nella villa Igea di Locarno, è stata allestita la suggestiva mostra Angiola Tremonti dipinge Paolo Conte.
bibliografia
Un mocambo per Paolo Conte, a cura di V. Mollica, Firenze 1981; Conte: 60 anni da poeta, a cura di E. De Angelis, Padova 1997.