overdose
Quantità di farmaco o, più correntemente, di droghe usate al di sopra della soglia di tolleranza del soggetto, cui conseguono manifestazioni patologiche acute. La dose di sostanza in grado di determinare gli effetti dell’o. varia a seconda dell’individuo e, in uno stesso soggetto, a seconda del grado di tolleranza raggiunto. Clinicamente le manifestazioni da o. di eroina, e di oppiacei in genere, sono: depressione respiratoria, riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, coma. L’impiego tempestivo di farmaci antagonisti (nel caso dell’eroina, naxolone o naltrexone) è in grado di risolvere la crisi. L’o. da anfetamine e allucinogeni si accompagna a ipertono simpatico generalizzato con ipertensione, tachicardia elevata, aritmie cardiache anche mortali, spasmi coronarici e infarto del miocardio, insufficienza respiratoria, stato di confusione mentale fino al coma. Tutti i sintomi da o., qualsiasi sia la sostanza assunta, sono aggravati dall’assunzione di alcol, di sonniferie e ansiolitici, di analgesici maggiori. La prognosi dell’o. è fortemente condizionata dalle condizioni cliniche generali del soggetto, spec. per quanto riguarda il cuore, il sistema nervoso centrale, e il fegato; in partic., un’insufficienza epatica acuta può sfavorevolmente condizionare la prognosi, già di per sè infausta in molti casi.