Ostře sledované vlaky
(Cecoslovacchia 1966, Treni strettamente sorvegliati, bianco e nero, 92m); regia: Jiří Menzel; produzione: Zdenek Oves per Barrandov; soggetto: dall'omonimo romanzo di Bohumil Hrabal; sceneggiatura: Jiří Menzel, Bohumil Hrabal; fotografia: Jaromír Šofr; montaggio: Jiřina Lukešová; scenografia: Oldřich Bosák; costumi: Olga Dimitrovová; musica: Jiří Šust.
Il giovane Miloš Hrma è un allievo ferroviere in una piccola stazione rurale, al termine della Seconda guerra mondiale. Il ragazzo ha come colleghi di lavoro un capostazione petulante, un capomovimento donnaiolo, una ragazza procace e un vecchietto. Alla stazione capita varia umanità: la contessa del luogo, una conquista del capomovimento Hubička, l'ispettore generale nazista, e Máša, ragazza di Miloš. Soprattutto, lì transitano i convogli speciali dell'esercito tedesco in ritirata. Perciò, qualunque inadempienza del personale della stazione può provocare raccapriccianti rappresaglie. Miloš, giovane ed emotivo, non riesce ad avere rapporti sessuali con Máša; per questo tenta il suicidio. Scampato alla morte, chiede consigli ai conoscenti, con effetti indesiderati e comici. Finché una partigiana, latrice di un ordigno esplosivo, non gli si concede. Il giorno dopo Miloš fa saltare il treno, e per caso muore lui stesso.
Ostře sledované vlaky appartiene alla fase di maggiore diffusione nazionale e internazionale della nuova ondata cinematografica ceca e slovacca degli anni Sessanta, la nová vlna, di cui Jiří Menzel fu uno dei membri più giovani. La nová vlna non possedette un programma estetico unitario; quanto contraddistinse la stagione cinematografica fu un generico retroterra culturale, all'interno di una situazione sociopolitica influenzata dal sistema socialista, capace di determinarne in termini generali i mutamenti. Pertanto, Ostře sledované vlaky assume elementi già acquisiti da precedenti creazioni letterarie e cinematografiche.
Sul piano tematico, due aspetti sono preponderanti: la tipologia dei personaggi e la prospettiva eccentrica sulla Storia. La ricostruzione dei movimenti di resistenza durante la Seconda guerra mondiale è sgravata dall'ipoteca politica e dalla necessità di ideali eroici, propri al decennio precedente. La secolarizzazione del conflitto mondiale era già stata avviata tra la fine degli anni Cinquanta e il principio del decennio successivo dalle opere dei cineasti della generazione precedente, quali Smrt si říká Engelchen (La battaglia di Engelchen, Ján Kadár ed Elmar Klos 1963) o At' žije republika! (Evviva la repubblica!, 1965) e Kočár do Vídně (Un carro per Vienna, 1966), entrambi di Karel Kachyňa. La smitizzazione del conflitto coincise con personaggi più realistici, dal comportamento spesso distante dall'eroismo del realismo socialista, più inclini alla franca vigliaccheria, o semplicemente disorientati. Il giovane ferroviere risponde a questo tipo di protagonista: in bilico tra età adulta e immaturità sessuale e morale, Miloš è alieno da ogni impegno, compreso il lavoro. Il personaggio tratto dalle pagine di Bohumil Hrabal, il maggiore romanziere ceco del dopoguerra, è l'ultimo esemplare di una successione di giovani in difficoltà, inaugurata dai problematici protagonisti di Křik (Il grido, Jaromil Jireš 1963) e dal confuso antieroe di Černý Petr (L'asso di picche, Miloš Forman 1963). La letteratura di Hrabal, attivo dalla fine degli anni Quaranta ma edito solamente nel disgelo post-stalinista, fu un esempio per i cineasti degli anni Sessanta, che dai suoi racconti trassero un film-manifesto, Perličky na dně (Perline sul fondo, di Evald Schorm, Věra Chytilová, Jan Němec, Jaromil Jireš, Jiří Menzel 1965); Menzel vi partecipò con l'episodio Smrt pana Baltazara (La morte del Signor Baltazar). Nondimeno, la complessità della prosa hrabaliana, incentrata sulla narrazione in prima persona e su procedimenti compositivi desunti dal collage e dall'action-painting, non fu mai colta dai cineasti; nemmeno da Menzel, che tornò allo scrittore più volte, fino alla fine degli anni Ottanta. Pure Ostře sledované vlaky riduce la complessità espressiva di Hrabal, sintetizzando la vicenda, sopprimendone le scene più crude e fallendo nella resa della ricchezza lessicale e sintattica del testo.
Ostře sledované vlaky comporta alcuni elementi stilistici caratteristici dei film della nová vlna. In particolare, l'uso di un montaggio paratattico, in cui le inquadrature si succedono per giustapposizione, e l'impiego prevalente di attori non professionisti. Da questo punto di vista, rivela una strategia nella scelta degli interpreti: se in senso ampio i non professionisti della nová vlna risposero alla necessità di dare voce e volto a una generazione attraverso la proposta di nuovi modelli giovanili, il film di Menzel individua un interprete già consacrato nel cantante pop Václav Neckář, poi di nuovo impiegato dal regista in un altro film tratto da Hrabal, Skřivánci na niti (Allodole sul filo, 1969). L'adattamento di Ostře sledované vlaky conserva un simulacro della narrazione soggettiva, attraverso l'impiego della voce over del protagonista. Inoltre, il film di Menzel ripropone il carattere tragicomico del romanzo, prediligendo i toni lievi. Infine, mantiene l'accentuazione erotica del testo letterario, con due procedimenti: l'impiego del dettaglio e una costruzione voyeuristica, con Miloš nella posizione dell'osservatore, alla ricerca del mistero della sessualità. Nel primo caso, il ricorso all'inquadratura ravvicinata di un oggetto ‒ sia esso parte del corpo o semplice elemento scenico ‒ è associato a una situazione dai risvolti sessuali. Nel secondo caso, la costruzione reiterata trova la sua migliore esemplificazione nella sequenza in cui il ragazzo spia il capomovimento e Viktoria che amoreggiano nel salotto, attraverso il buco della serratura. Si tratta di una struttura retorica già impiegata nei film del periodo, per esempio in Černý Petr, e pare corrispondere all'inattività dei protagonisti delle vicende. Inoltre, l'arricchimento dei film con particolari erotici spesso distinse la produzione cecoslovacca sul mercato internazionale, come dimostrarono le pressioni esercitate da Carlo Ponti su Forman, durante la produzione di Hoří, má panenko (Al fuoco, pompieri, 1967).
Ostře sledované vlaky fu uno dei maggiori successi internazionali del cinema cecoslovacco. Fu premiato con l'Oscar per il miglior film straniero nel 1967, appena due anni dopo Obchod na korze (Il negozio al corso, Ján Kadár ed Elmar Klos, 1965), dimostrando così l'interesse diffuso per una cinematografia nazionale e, in senso più ampio, per una cultura relativamente poco nota.
Interpreti e personaggi: Václav Neckář (Miloš Hrma), Jitka Bendová (Máša), Josef Somr (Hubička), Jitka Zelenohorská (Zdenička Svatá), Nad'a Urbánková (Viktoria Freie), Vladimír Valenta (Max, il capostazione), Vlastimil Brodský (Zednicek, l'ispettore generale), Ferdinand Krŭta (zio Noneman), Levěta Fialová (contessa).
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Sceneggiatura: Closely Observed Trains, London 1971.