OSTIA e Porto (XXV, p. 743; App. II, 11, p. 471; III, 11, p. 335)
L'organico programma di soprintendenza impostato da A.L. Pietrogrande è stato seguito per qualche tempo anche dopo di lui, escludendo ogni scavo non dettato da necessità e concentrando l'attività sul restauro degli edifici della zona monumentale ostiense, fatiscenti per prolungata mancanza di cure. Solo dal 1968 sono ripresi gli sterri tendenti a estendere l'area scavata dell'antica città. Si è inoltre ampliato il Museo, e costruito un idoneo edificio per i materiali di seconda scelta, scientificamente ordinati.
La scoperta più rilevante degli ultimi anni è quella della sinagoga, venuta in luce durante lavori stradali all'estremità sud-ovest della città, lungo la Via Severiana. Il complesso comprende una serie di ambienti, tra cui un forno per il pane azzimo, sale di riunione, un cosiddetto "ostello", oltre all'aula sinagogale, preceduta da un vano d'ingresso con pozzo e bacino destinato al bagno rituale, e da un "vestibolo" tripartito, il cui nucleo monumentale, costituito da quattro colonne corinzie, sorreggeva forse i matronei. L'aula, con parete di fondo in leggera curva fiancheggiata da un bancone o tribuna, è orientata a est-sud est, cioè verso Gerusalemme; nella parete d'ingresso, con opposto orientamento, l'edicola semicircolare della Legge (aròn-a-gòdesh) preceduta da colonnine sorreggenti architravi scolpiti con la menorah e altri simboli ebraici. Rifatta nel 4° secolo d.C., la sinagoga si è installata in edifici risalenti fino al 1°, di cui i saggi hanno parimenti accertata la funzione sinagogale. I documenti sull'importante comunità ebraica ostiense (cui è da riferire, ormai senza dubbi, l'iscrizione di Castel Porziano, C.I.J., 533) si sono accresciuti inoltre col recente rinvenimento dell'epitafio di un archisynagogus.
Gli sterri eseguiti dal 1968 in poi hanno interessato le Terme Marittime (si sono liberati il frigidario e vari ambienti minori, riconoscendo una fase edilizia antonina anteriore a quella severiana), le Terme della Marciana, col rinvenimento di notevoli mosaici figurativi bianco-neri e pavimenti policromi tardoantichi, e le Case-Giardino, dove si è sgomberata parzialmente l'ala nord-ovest del complesso. Si è qui scavata un'abitazione, architettonicamente interessante per il salone con ingresso spartito da colonne, conservante pitture parietali di buona qualità, e in cui soprattutto si è recuperato e in gran parte ricomposto il bel soffitto dipinto, articolato secondo un disegno d'insieme che ricorda planimetrie di edifici adrianei (Piazza d'Oro di Villa Adriana), con pannelli e riquadri recanti scene di sacrificio, figurine femminili, animali reali e fantastici, in cui un decoratore assai dotato aderisce al classicismo manierato della sua epoca (circa 130 d.C.). Si ricorda infine lo scavo che l'Istituto di archeologia dell'università di Roma conduce dal 1966 con finalità didattiche nelle piccole Terme Reg. V, X, 3, di cui è stata confermata la data d'impianto in periodo flavio e fissata quella della spoliazione e dell'abbandono al 240/250 circa d. Cristo.
Numerosi saggi di scavo in profondità sono stati eseguiti cogliendo occasione dal distacco, per restauro, di mosaici; alcuni di tali saggi stratigrafici, eseguiti dal 1964 in poi, sono stati pubblicati adeguatamente. Ne sono risultate chiarite le fasi edilizie di specifici monumenti, e lo sviluppo urbanistico di taluni quartieri della città. Soprattutto notevole l'ampia serie di sondaggi nella Reg. II, a N del Decumano: nelle Terme dei Cisiarii e sottostanti "magazzini repubblicani"; in vari ambienti del Piazzale delle Corporazioni (il cui porticato si è accertato risalire a Claudio nel suo primo impianto), nella Caserma dei Vigili e in varie sale delle Terme di Nettuno. Si è qui accertato che l'area del "quartiere dei Vigili", rimasta fino ad allora libera da costruzioni, fu edificata da Claudio secondo un programma organico, che comprendeva oltre a una pubblica terma (le da tempo note Terme delle Province) edifici a destinazione commerciale e industriale, mentre nelle fabbriche claudie sotto la Caserma dei Vigili, può darsi sia da identificare la caserma primitiva: l'intero quartiere ha come centro la grandiosa conserva d'acqua conservata sotto la palestra delle Terme di Nettuno, in cui è da riconoscere il réservoir dell'acquedotto di Caligola che consentì il sorgere delle prime terme pubbliche, lo sviluppo di attività artigiane, e determinò l'ubicazione della sede dei vigili. Il complesso di edifici caduti fu totalmente cancellato da una riedificazione globale, in età domizianea, la cui portata non era prima intuibile: si traccia allora la nuova trama stradale, che resterà poi definitiva, e nel luogo delle attuali (che ne costituiscono una ricostruzione meno monumentale) sorgono terme con vasti saloni, tra cui uno grandissimo con vasca centrale e peristilio colonnato.
Tra i saggi interessanti le più antiche fasi edilizie di O. si segnalano quello del 1965 nella Casa di Giove e Ganimede, inedito, e il saggio sotto il mosaico della taberna dell'Invidioso (Reg. V, V,1), che ha rivelato un decina di periodi edilizi, di cui il più antico, risalente alla metà circa del 3° secolo a.C. consiste in resti di un'abitazione con il più antico pavimento in opus signinum decorato noto finora nella regione. Risultati di alto interesse hanno dato sondaggi nel pronao del tempio detto "dell'ara rotonda", nell'area sacra del tempio di Ercole (Reg. I, XV, 6): qui, reimpiegati in età augustea, sono venuti in luce tre blocchi, parte delle basi di altrettante statue-ritratto, di cui iscrizioni greche segnalano i nomi degli autori (Phradmon di Argo, Phyromachos, Lysikles) e dei personaggi rappresentati (la pizia delfica Charite, il filosofo Antistene, il commediografo Platone). A parte l'eccezionale contributo che le iscrizioni recano alla ricostruzione della personalità di tali artisti, la presenza di siffatte opere d'arte greche (certo bronzi originali) pone in nuovo risalto l'importanza del culto dell'area sacra di Ercole e dà luce alla cultura di O. in età repubblicana. Altri saggi degni di menzione nella Casa delle Pareti gialle (l'area, occupata sin dall'età di Tiberio, ha fasi edilizie claudie, flavie, traianee), nel foro di Porta Marina, con il rinvenimento di nuovi frammenti dei Fasti Ostienses, nelle cosiddette "Terme Bizantine (Reg. IV, IV, 8), con ricca serie d'iscrizioni e materiali architettonici reimpiegati e notevoli pavimenti policromi tardoantichi.
Una cospicua serie di ritrovamenti e di scavi ha considerevolmente contribuito alla ricostruzione della topografia storica del suburbio ostiense. Lungo la riva nord del Tevere si sono riconosciuti edifici di carattere commerciale, parte di un quartiere ostiense transtiberino. Sull'opposto margine settentrionale dell'Isola sacra, saggi e scoperte fortuite hanno posto in luce una quasi ininterrotta serie di edifici. All'estremità nord-ovest, presso lo sbocco in mare della Fossa Traiana, si sono intravviste costruzioni monumentali, con colonnati, mosaici e sculture pregevoli, in cui, anche per il rinvenimento nel prospiciente canale traiano di un'iscrizione commemorante un restauro tardoantico dell'edificio, si è pensato possa riconoscersi l'Iseo di Porto. Più a est, gli scavi dell'Istituto di archeologia cristiana dell'università di Roma e della Soprintendenza hanno posto in luce i resti della paleocristiana basilica di S. Ippolito, a tre navate del tipo "a facciata aperta", con l'altare romanico edificato sopra un sarcofago strigilato romano, in cui un'iscrizione altomedievale attesta esser sepolto il martire Ippolito, e, accanto, gli elementi smontati di un ciborio iscritto dal vescovo Stefano, dell'inizio del 9° secolo; nei pressi, un edificio termale e, sulla prosecuzione della Via Severiana, i resti del ponte con cui la strada superava la Fossa Traiana, e di cui un'iscrizione del 5° secolo ha restituito il nome (pons Matidiae). È dunque a questi complessi di edifici, e non a Porto, che va riferita la nota necropoli dell'Isola sacra; la zona sepolcrale di Porto è stata localizzata invece sulla riva nord del canale.
Più a nord (odierna zona di Maccarese), tracce di abitazioni sparse e piccole necropoli sono testimonianza dello sfruttamento agricolo della zona in età imperiale. Forse il sito della colonia di Fregenae è da localizzare a S dell'Arrone, e non a N come molti credono.
A oriente di O., solo episodici rinvenimenti fanno intuire l'importanza archeologica, assicurata dai trovamenti del passato, della zona ormai interamente ricoperta dalla moderna borgata di Acilia. Oltre a edifici e ricchi sepolcreti imperiali, si è individuata una serie di ville rustiche repubblicane, probabilmente da connettersi con l'assegnazione di terre ai coloni della cittadella ostiense del 4° secolo a. Cristo. Tali ville occupano il territorio in cui recenti studi e soprattutto la scoperta della necropoli (tombe del 7° secolo a. C.) localizzano la città latina di Ficana, affiancando questo centro protostorico all'altro la cui ricca necropoli è in corso di esplorazione presso Castel di Decima, ai margini della tenuta di Castel Porziano. Un frammento ceramico dell'età del Bronzo finale ("subappenninico"), scoperto a O. nell'area delle Terme di Nettuno, costituisce la testimonianza di una frequentazione del litorale sin dal 2° millennio a. C., e può forse indicare che la linea di costa non è avanzata, per l'interramento delle foci del Tevere, tanto quanto comunemente si ritiene. vedi tav. f. t.
Bibl.: Il lavoro fondamentale su Ostia è tuttora quello di R. Meiggs, Roman Ostia, di cui la seconda edizione (Oxford 1974) reca un'appendice di aggiornamento su Ostia tra 1960 e 1972 (vedi l'importante recensione alla 1ª ed. di H. Bloch, in Gnomon, 37, 1965, p. 172 segg.).
Nella collana Scavi di Ostia sono usciti altri quattro volumi: V.R. Calza, I Ritratti, p. Iª, Roma 1964 (ampio esame di ritratti e statue-ritratto, imperiali e private, conservate in Ostia e altrove; comprende tutti i ritratti greci e quelli romani fino al 160 circa d. C.); VI, G. Becatti, Edificio con opus sectile fuori Porta Marina, Roma 1969 (esame delle splendide tarsie marmoree ostiensi e di quelle romane della basilica di Giunio Basso, con ampio saggio sulla cultura figurativa tardoantica); VII, P. Pensabene, I Capitelli, Roma 1971 (catalogo dei capitelli ostiensi, con considerazioni sulle officine di produzione e sul commercio degli elementi architettonici); VIII, A.L. Pietrogrande, Le Fulloniche, Roma 1975 (dettagliata analisi dei quattro impianti fullonici finora noti a Ostia, descrizione degli scavi, ivi compiuti). Sono in preparazione volumi su: Ritratti, parte II (R. Calza); Graffiti (H. Solin); Necropoli dell'isola sacra (I. Baldassarre e altri); Sinagoga (M. Floriani Squarciapino); Anfore da trasporto (A. Tchernia, F. Zevi); Sculture "ideali" del 5° e 4° secolo a. C. (B. Palma).
Guide, opere generali: E. Harsberg, Ostia Roms Havnely, Copenaghen 1964; R. Calza, Ostia, Roma 1965; S. Giannini, Ostia, in Quad. Ist. Ril. Monum. Genova, IV, 1970. Rassegna di scavi: T. Hackens, Ostie découvertes et recherches récentes, in Ant. class., XXXI, 1962. Sul Tevere, la navigazione fluviale, ecc., fondamentale J. Le Gall, Le Tibre, fleuve de Rome dans l'antiquité, Parigi 1953 (recens. di A. Boethius, in Gnomon, 28, 1956, p. 252 segg.); id., Recherches sur le culte du Tibre, ivi 1953; L. Casson, Harbour and river boat of ancient Rome, in Journ. Rom. Stud., LV (1965), p. 31 segg.
Comunità ebraica, scoperta della sinagoga: H.J. Leon, The Jewish community of ancient Porto, in Harv. theol. rev., XLV (1952), p. 165 segg.; id., The Jews of ancient Rome, Filadelfia 1960; M. Floriani Squarciapino, La sinagoga di Ostia, in Boll. d'arte, 1961, p. 326 segg.; ead., The Synagogue at Ostia, in Archaeology, XVI (1963), p. 193 segg.; ead., La sin. di Ostia, 2ª campagna di scavo, in Atti VI congr. int. arch. crist., 1962 (Vaticano 1965); ead., Plotius Fortunatus archisynagogus, in Rass. mens. Israel, XXVI (1970), p. 183 segg.; F. Zevi, La sinagoga di Ostia, ibid., XXVIII (1972), p. 131 segg.
Cristianesimo, monumenti cristiani: P.A. Février, ostie et Porto à la fin de l'antiquité, in Mél. éc. franç., LXX (1958), p. 295 segg.; R. Egger, Kleine Nachträge, in Röm. Quartalschr, 55 (1960), p. 226 seg.; H. Bloch, The pagan revival in the west at the end of the 4° Cent., in Paganism and Christianity in the 4° cent. (a cura di A. Momigliano), Oxford 1963, p. 193 segg. (ed. it. Torino 1968, p. 199 segg.); M. Burzachechi, Nuove osservazioni sull'epigrafe cristiana della basilica di Ostia, in Röm. Quartalschr., 59 (1964), p. 103 segg.; R. Calza, Le sculture e la probabile zona cristiana di Ostia e di Porto, in Rend. Pont. Acc., XXXVII (1964-65), p. 155 segg.; G. Becatti, Scavi di Ostia, VI, cit.; P. Testini, Sondaggi nell'area di S. Ippolito all'Isola Sacra, in Rend. Pont. Acc., XLIII (1970-71), p. 219 segg.; id., Nuovi sondaggi nell'area di S. Ippolito, ibid., XLIV (1971-72), pagg. 219 segg.
Culti orientali: M. Floriani Squarciapino, I culti orientali a Ostia, Leida 1962.
Scavi, scoperte recenti (Ostia e Isola Sacra): Caserma dei Vigili, saggi 1964 (F. Zevi, in not. Sc., 1° vol. Suppl. 1970: Ostia saggi di scavo); Casa Pareti Gialle, saggio 1967 (F. Zevi, I. Pohl, ibid.); P.le Corporazioni, saggi 1970 (I. Pohl, ibid).); non è ancora terminata l'edizione dello scavo delle Terme del Nuotatore, su cui relazione preliminare di G. Becatti, in Arch. class., XIX (1967), p. 70 segg. e XX (1968), p. 157 segg., nonché estese relazioni di A. Carandini e altri, Ostia I, Ostia II, Ostia III (Studi miscellanei, voll. 13, 16, 22, Roma 1968, 1970, 1974) con amplissimo studio dei materiali ceramici. Saggi nelle necropoli: M. Floriani Squarciapino, Scoperte ... tra Via G. Calza e Via dei Romagnoli, in Not. Sc., 1961, p. 145 segg.; F. Zevi, R. Calza, Sepolcro ... in loc. Pianabella, ibid., 1972, p. 432 segg. Quartiere transtiberino: F. Zevi, Scoperte archeologiche, ecc., ibid., 1972, p. 404 segg.; Taberna dell'Invidioso, saggi 1970 (F. Zevi, M. Carta), in Not. Sc., 1975, vol. di Suppl. e St. Etr., XLI (1973), p. 507 segg.
Dei seguenti scavi e saggi in Ostia si hanno relazioni preliminari o brevi notizie: Tempio dell'ara rotonda; F. Zevi, Tre iscrizioni con firme di artisti greci, in Rend. Pont. Acc., XLII (1969-70), p. 95 segg.; Casa-Giardino, con soffitto dipinto; M.L. Veloccia, Nuove pitture ostiensi, ibid., XLIII (1970-71), p. 165 segg.; Casa di Giove e Ganimede, Saggi 1965, in Fasti Arch., XXI (1970), n. 4479 (Squarciapino); Terme Marittime: ibid., XXII (1971), n. 5003 (Veloccia); Terme di Nettuno, saggi 1965; ibid., XVIII-XIX (1963-64), n. 7429 (Zevi); saggi 1968; ibid., XXII (1971), n. 5002 (Zevi); Foro di Porta Marina: Boll. d'arte, 1972, n. 59 (Zevi). Per la sinagoga, v. gli artt. citt. di M. Floriani Squarciapino. Isola Sacra, S. Ippolito, v. le relazioni citt. di Testini; altri scavi: Fasti Arch., XXII (1971), n. 5005 (Zevi) e Boll. d'arte, 1972, p. 57 segg.
Completamente inediti sono vari scavi e saggi, tra cui in Ostia: Casa Pareti Gialle, saggi 1965; Tempio della Bona Dea, saggi e scavi 1959-1970; P.le Corporazioni, saggi 1965; Terme della Marciana; Sacello delle Tre Navate; Domus dei Dioscuri; Mitre delle Sette Porte; Domus Repubblicana, Reg. IV, V, 18; Domus Reg. III, IV; Terme di Nettuno, saggi 1971; Terme Bizantine, saggi 1970; nell'Isola sacra i saggi negli edifici (terme, magazzini) presso il pons Matidiae, ecc.
Porto: gli scavi degli anni Cinquanta sono tuttora inediti; solo in parte supplisce il vol. di O. Testaguzza, Portus, Roma 1970; v. anche id., Il porto di Traiano a Fiumicino, in Riv. Ing. Archit., XIII, Roma 1964, p. 11 segg., e The port of Rome, in Archaeology, XVII (1964), p. 173 segg.; V. Scrinari, Strutture... relative al porto di Claudio, in Rass. Lavori Pubblici, 1960; 3; ead., Il Porto di Claudio e osserv. tecnica conglomerato cementizio, in Riv. Industria Italiana Cemento, 1963, n. 7; ead., in Enc. Arte Ant., sub v. Porto.
Altri studi su Porto, oltre ai lavori citt. di Le Gall, Février, Calza, Leon: L. Moretti, Sulle iscrizioni greche di Porto, in Rend. Linc., s. VIII, XIX (1964), p. 193 segg.; L. Vidman, Ein neuer Praefectus Annonae von Ostia, in Studi in onore di E. Volterra, I, 1969, p. 207 segg.; A. Chastagnol, La restauration du temple d'Isis..., in Latomus, 102 (Homm. Renard, II), 1969, p. 135 segg. (ripetuto in Bull. Soc. Antiq. France, 1967, p. 47 segg.); A. Abaecherli Boyce, Nero' Harbor sestertii, in Amer. Journ. Archaeol., 66 (1970), p. 65 segg.; v. anche A. Alföldi, Die Alexandrinische Götter und die Vota Publica, in Jahrb. Ant. u. Christ., 8-9 (1965-66), p. 53.
Architettura, edifici (si escludono opere generali quali quelle di G. Lugli e di M.E. Blake, che pure riservano ampio spazio agli edifici di Ostia): M. Fasciato, Ad quadrigam fori vinarii, in Mél. Éc. Franç., 59 (1947), p. 65 segg.; A. Boethius, L'insula romana secondo L. Homo, in Coll. Sodalizio, II (1956), p. 3 segg.; B.M. Felletti Maj, Ostia. La casa delle volte dipinte, in Boll. d'arte, 1960, p. 45 segg.; C. Buttafava, Elementi architettonici ostiensi, Milano 1963; J.E. Packer (Becker), The actual value of the horrea of Hortensius, in Rend. Ist. Lomb., 97 (1963), p. 605 segg.; id., The Domus of Cupid and Psyche in ancient Ostia, in Amer. Journ. Archaeol., 71 (1967), p. 123 segg.; id., The Insulae of imperial Ostia, XXXI vol. dei Mem. Am. Ac. Rome, 1971 (riprende due precedenti artt. dello stesso, Housing and population in imp. Ostia and Rome, in Journ. Rom. Stud., LVII, 1967, p. 80 segg.; e Structure and design in anc. Ostia, in Technology and culture, 9, 3, 1968, p. 357 segg.; per una critica, v. Meiggs, op. cit., p. 585 segg. e l'ampia recens. di H. Riemann, in Gnomon. XLVII, 1975, 186 ss.); F. Zevi, P. Pensabene, Un arco in onore di Caracalla ad Ostia, in Rend. Linc., s. VIII, XXVI (1971), p. 481 segg. V. inoltre T. Kleberg, Hotels restaurants and cabarets dans l'antiquité, Uppsala 1957; G.E. Rickman, Roman granaries and store-buildings, Cambridge 1967.
Pittura: si è iniziata la pubblicazione sistematica delle pitture ostiensi nella collana Monumenti della pittura antica scoperti in Italia; sono usciti finora quattro fascicoli: Ostia I-II: B.M. Felletti Maj, Le pitture delle Case delle volte e delle Pareti Gialle, Roma 1961; Ostia III: B.M. Felletti Maj, P. Moreno, Le pitture della Casa delle Volte Dipinte, ivi 1967; Ostia IV: C. Gasparri, Le pitture della Caupona del Pavone, ivi 1970. Altri studi: M. Floriani Squarciapino, Su alcune pitture ostiensi, in Latomus, LVIII, 1962 (Homm. A. Grenier), p. 639 segg.; M.L. Veloccia, art. cit. in Rend. Pont. Acc.
Sculture, altre opere d'arte: dell'ampliato Museo ostiense è pubblicata la nuova guida a cura di R. Calza e M. Floriani Squarciapino (Itin. e monum. d'Italia, 1962), con volumetto di aggiornamento di Autori vari, Museo Ostiense, Suppl. alla guida, Ostia 1971. Il Museo è compreso nel IV vol. dello Helbig-Speier, Führer durch die öffentlich. Samml. d. Stadt Rom., Berlino 1972, p. 3 segg. Si vedano inoltre i seguenti lavori specifici: M. Floriani Squarciapino, Una statua fittile ostiense, in Arti figurative, III (1947), p. 3 segg.; G. Becatti, Un ritratto di Ippocrate, in Atti e mem. Accad. Storia Arte Sanitaria, s. II (XV), 1949, p. 1 segg.; M. Floriani Squarciapino, Maschera dionisiaca da Ostia, in Boll. d'arte, 1949, p. 139 segg.; G. Becatti, Un gruppo ostiense di lottatori, in Ann. Sc. It. Atene, XXIV-XXVI (1950), p. 199 segg.; M. Floriani Squarciapino, Ostia, situla in piombo, in Not. Sc., 1952, p. 42 segg.; ead., Ornamento per fontana da Ostia, in Boll. d'arte, 1952, p. 29 segg.; R. Calza, Un nuovo sarcofago ostiense, ibid., 1954, p. 107 segg.; ead., Cronologia e identificazione dell'Agrippina Capitolina, in Mem. Pont. Acc., s. III, VIII (1955), p. 107 segg.; M. Floriani Squarciapino, Piccolo Corpus dei mattoni scolpiti ostiensi, in Bull. Com., LXXVIII (1961-62), p. 112 segg.; H. Sichtermann, Der Themistokles von Ostia, in Gymnasium, 71 (1964), p. 348 segg.; R. Calza, Le sculture e la probabile zona cristiana di Ostia e di Porto, cit., in Rend. Pont. acc., p. 155 segg.; ead., Coperchio di un sarcofago tardoantico da Porto, in Mélanges Carcopino, 1966, p. 175 segg.; G. Guadagno, La Cibele Farnese del Mus. Naz. di Napoli, in Arch. class., XVIII (1966), p. 71 segg.; M. Floriani Squarciapino, A proposito di una colonna ostiense, in Rend. Pont. Acc., XLIV (1971-72), p. 173 segg.; A. Licordari, Il rilievo funerario di Caltilia Moschis, in Studi misc., 20 (1972), p. 61 segg.; T.W. Salomonson, Röm. Tonformen mit Inschriften, in Bull. Ant. Besch., XLVII (1972), p. 88 segg.; V. Santa Maria Scrinari, Su alcuni sarcofagi delle necropoli suburbane di Roma, in Boll. d'arte, 1972, p. 65 segg.; R. Palma, Il sarcofago attico con tiaso di fanciulli dell'Isola Sacra (Documenti ostiensi, I), Roma 1974.
Iscrizioni, prosopografia, identificaz. di monumenti: P. Romanelli, Di alcune testimon. epigr. sui rapporti tra Africa e Roma, in Cah. Tunisie, 31 (1960), p. 63 segg.; H. Bloch, A monument of the Lares Augusti in the Forum of Ostia, in Harv. Theol. Rev., LV (1962), p. 211 segg.; S. Panciera, Il sepolcro ost. di C. Cartilio Poplicola e una scheda... di G. Marini, in Arch. class., XVIII (1966), p. 54 segg.; S. Balbi De Caro, Un nuovo pontefice di Vulcano ad Ostia, in Epigrafia, XXX (1968), p. 75 segg.; H. Solin, Eine neue Fluchtafel aus Ostia, in Comment. Human. Litt. Soc. Fenn., 42, 3 (1968), p. 3 segg.; F. Zevi, Brevi note ostiensi, in Epigrafica, XXX (1968), p. 83 segg.; id., O. Baieno Blassiano, cavaliere triestino, in Atti Soc. Istriana Arch. e St. P., n. s., XVI (1968), p. 5 segg.; B. Barbieri, Revisioni di epigrafi, in Rend. Pont. Acc., XVII (1969-70), p. 73 segg.; F. Zevi, Nuovi docum. epigrafici sugli Egrili ostiensi, in Mél. Éc. Franç., 82 (1970), p. 279 segg.; L. Vidman, Zlomkovity napis z ostijského Serapea, in Strahovská Knihovna, 5-6 (1970-71), p. 29 segg.; H. Solin, Analecta epigrafica, in Arctos, n. s., VI (1970), p. 101 segg., e VII (1971), p. 163 segg.; F. Zevi, La sistemazione della collezione epigrafica Ostiense, in Acts 5° intern. congr. Greek. Latin epigraphy, Cambridge 1967, 1971, p. 193 segg.; id., Miscellanea ostiense, in Rend. Linc., s. VIII, XVI (1971), p. 449 segg.; F. Zevi, P. Pensabene, Un arco in onore di Caracalla a Ostia, cit.; M. Hammond, Three latin inscriptions, in Harv. St. Class. Phil., ecc. (1971), p. 79 segg.; M. Cébeillac, Quelques inscriptions inédites d'Ostie, in Mél. Éc. Franç., 83 (1971), p. 39 segg.; M.G. Garofalo Zappa, Nuovi bolli laterizi da Ostia, in 3° Misc. Greca e Rom. (Studi Ist. It. St. Ant., 21), 1971, p. 257 segg.; F. Zevi, P. Lucilio Gamala e i quattro tempietti di Ostia, in Mél. Éc. Franç., 85 (1973), p. 555 segg.; M. Cébeillac, Octavie, épouse de Gamala, et la Bona Dea, ibid., 85, (1973), p. 517 segg.; M. Steinby, I bolli laterizi e i criteri tecnici nella dataz. delle cortine later. rom., in Miscellanea Arqueologica XXV Annivers. Cursos... en Ampurias, II, Barcellona 1974, p. 389 segg.
Fasti Ostienses (contributi posteriori all'ediz. di L. Vidman, Fasti Ostienses, Praga 1957); E. Equini, Un frammento inedito dei Fasti Ost. del '74, in Epigraphica, 29 (1967), p. 11 segg.; G. Barbieri, Pompeo Macrino, Asinio Marcello, Bebio Macro e i Fasti Ost. del 115, in Mél. Éc. Franç., 82 (1970), p. 263 segg.; F. Zevi, I framm. XXXV e XXXI dei Fasti Ost., Vibio Varo, Ummidia e gli eventi del 115, in Dial. di Archeologia, VII (1973), p. 52 segg.; id., I consoli del 97 in due framm. già editi dei Fasti Ost., in Listry Fil., 96 (1973), p. 125 segg.; F. Zevi, S. Modugno, S. Panciera, Osservazioni sui consoli dell'85 d.C., in Riv. Stor. Ant., III (1973), p. 87 segg.; F. Zevi, Nuovi frammenti dei Fasti Ost., in Akten VI int. Kongress f. Griech. und Lat. Epigraphik, München 1972, 1974, p. 437 segg.
Ceramica e oggetti minori: F. Pallares, Terra sigillata ispanica a O., in Riv. St. Lig., 1963, p. 69 segg.; F. Zevi, Anfore istriane ad Ostia, in Atti Soc. Istr. Arch. St. Patria, n. s., XV (1967), p. 21 segg.; A. Carandini e altri, Ostia I, II, III (Studi misc. 13, 16, 22), citt.; F. Zevi, A. Tchernia, Amphores de Byzacène au Bas-Empire, in Antiq. Africaines, III (1969), p. 173 segg.; J. Pohl, in Zevi-Pohl, Casa delle pareti gialle, cit.; A. Tchernia, F. Zevi, Amphores vinaires de Campanie et de Terraconaise à O., in Recherches sur les amphores romaines, in Collect. Éc. Franç. Rome, 10 (1972), p. 35 segg.; M. Carta, in Zevi-Carta, Taberna dell'invidioso, cit.
Fasi primitive della città, ellenismo in Ostia: P. Mingazzini, Esistette un abitato ost. anteriore alla col. romana?, in Rend. pont. Acc., XXIII-XXIV (1947-49), p. 75 segg.; R. Rebuffat, Tite-Live et la forteresse d'Ostie, in Mél. Boyancé, Coll. Éc. Franç., 22 (1974), p. 631 segg. Terrecotte architettoniche arcaiche: F. Zevi, Tre iscrizioni..., cit., in Rend. pont. Acc., 1969-70; Museo Ostiense, Suppl. alla Guida, cit., pp. 29-30 (F.Z.); F. Zevi, in Roma Mediorepubblicana, Cat. della Mostra, Roma 1973, p. 343 segg.; id., P. Lucilio Gamala..., cit., in Mél. Éc. Franç., 1973; M. Cébeillac, Octavie..., cit., ibid. Framm. ceramico del tardo Bronzo: Boll. d'A., 1968, p. 350. Porto primitivo: A. Alföldi, La più antica rappresentazione del porto di O., in Numismatica, n. s., V (1964), p. 5 segg.; F. Zevi, in Hellenismus in Mittelitalien, Kolloquium in Göttingen vom 5 bis 9 Juni 1974, Gottinga 1976, pp. 52-83.
Centri arcaici del territorio: Ficana: S. Quilici Gigli, Nota topografica su Ficana, in Arch. Class., XXIII (1971), p. 26 segg.; F. Zevi, in St. Etr., XLI (1973), p. 43 seg. Necropoli di Castel di Decima: F. Zevi-A. Bedini, La necropoli arcaica di Castel di Decima, ibid., p. 27 segg.; M. Guaitoli, F. Piccarreta, P. Sommella, Contributi per una carta archeologica del territorio di Castel di Decima, in Quad. Ist. Topogr. Antica Roma, VI (1974), p. 43 segg.; G. Bartoloni, Le tombe nn. 23 e 68 bis della necr. di Castel di Decima (Docum. Ostiensi II), Roma 1974. Inedita la proposta di localizzazione dell'antica Fregenae (nei pressi del cosiddetto Procopo di Primavera); è in preparazione un lavoro sulla topografia generale della zona a cura di P. A. Gianfrotta, F. Piccarretta, F. Zevi.