ORTIGIA (gr. 'Ορτυγία, lat. Ortygia)
Sorella di Latona (v.). conosciuta prima col nome di Asteria; da essa l'isola di Delo avrebbe ricevuto il suo secondo nome di Ortigia. Amata da Zeus, essa cercò di sottrarsi al suo amplesso, trasformandosi in quaglia e precipitandosi in mare; si compì allora la sua seconda metamorfosi, in isola. S'intende così come questo nome s'incontri spesso, nelle leggende greche, a designare una regione mitica, senza localizzazione determinata, frequentemente in rapporto col culto di Artemide, per la quale era anche usato l'epiteto di Ortigia. Nota, fra le altre, fu l'Ortigia siciliana, presso Siracusa, che segnava il luogo fino al quale Alfeo aveva inseguito la ninfa Aretusa, da lui amata.
Bibl.: Stark, Mythologische Parallelen I, Die Wachtel, Sterneninsel und der Ölbaum in Bereiche phönikischer und griech. Mythen, in Ber. d. sächs. Akad., VIII (1856), pp. 32-119; Höfer, in Roscher, Lexicon der griech. und röm. Mythologie, III, col. 1218 segg.