Doge veneziano dal 726 al 737. Successore di Marcello Tegalliano, anch'egli apparteneva allo schieramento filobizantino della nobiltà di Eraclea. Dovette fronteggiare la difficile situazione, all'interno e all'esterno, determinata dalla lotta iconoclastica: in questa egli volle mantenere Venezia città marinara, in un'Italia bizantina quasi ovunque ribelle, nell'obbedienza all'Impero; e inviò più tardi anche una flotta per aiutare l'esarca Eutichio a rientrare in Ravenna. Morì nel 737, nello scontro fra gli abitanti di Eraclea seguaci dell'imperatore Leone III e la fazione filolongobarda di Equilio (od. Iesolo). L'esarca di Ravenna dopo la sua morte non nominò un nuovo dux, ma un magister militum, carica della durata di un solo anno e non a vita come quella del doge. Il terzo magister militum di Venezia fu Deodato, figlio di Orso.